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GARYBALDI Storie di un’altra città AMS Records 2016 ITA

Con la scomparsa di Pier Nicolò “Bambi” Fossati, nel giugno del 2014, sembrava che fosse calato definitivamente il sipario sui Garybaldi, gruppo storico del pop italiano degli anni ’70. Ed invece, grazie alla pervicacia di Maurizio Cassinelli, batterista della band sin dal leggendario “Nuda” datato 1972, e addirittura a 16 anni dall’ultimo lavoro (“La ragione e il torto”), eccoci a parlare del gruppo genovese alle prese con il nuovo lavoro “Storie di un’altra città”. La formazione, come prevedibile, è profondamente rinnovata e, a fianco di Cassinelli, abbiamo ora Jon Morra (tastiere e voce), Alessandro Paolini (basso e contrabbasso), Davide Faccioli (chitarre) e Marco Biggi (batteria). Numerosi anche gli ospiti presenti nell’album tra i quali segnaliamo il bassista (ex Garybaldi) Angelo Traverso e David Jackson (ex VDGG) al sax ed al flauto. Presente lo stesso “Bambi “ Fossati, co-autore di un paio di brani, nonché voce solista e chitarra in “Vicino in un momento”. Molto bella la cover dell’album e le illustrazioni del libretto ad opera del pittore Pietro Spica, lontano, lontanissimo dal tratto di Guido Crepax in “Nuda”, ma comunque fedele alla legge non scritta, del progressive, che anche l’occhio vuole la sua parte.
A dominare le 10 composizioni sono soprattutto la chitarra di Faccioli e le tastiere di Morra. La presenza, oltre che del sax e del flauto, di viola, violino, violoncello, corno francese e fagotto in alcuni brani, conferisce ulteriori sapori e tonalità alla musica del gruppo. Il punto di partenza è l’amato hard-rock progressivo di matrice seventies, ma l’ottima scelta dei suoni ed una attenta produzione allontanano ben presto “Storie di un’altra città” dalla facile ripresa di stilemi “d’epoca” (pienamente legittimi peraltro) e collocano l’album a pieno titolo in un contesto attuale.
Aggressiva sin da subito con “Sulla strada”, la band dimostra tutta la sua verve con una ritmica possente e ben articolata ed importanti interventi solistici del duo Morra-Faccioli. “La città di Blà” (di cui è co-autore Fossati) è uno dei pezzi migliori dell’album. Riff nervosi ma anche il violino di Roberto Piga ad addolcirne le asperità. Ancora un avvio convincente con “William Fix” in cui si fanno strada il sax di Jackson e poi un arioso “solo” di tastiere quasi new prog. Il pezzo continua ad offrire molto grazie agli interventi del flauto e alle “chicche” rappresentate dal fagotto e dal corno francese che creano un’atmosfera senza tempo e di grande suggestione a cui va ad aggiungersi “l’urlo” del sax dell’ex VDGG. Di struggente malinconia è “La gente sola” con un notevole impulso offerto dagli archi. “Vicino in un momento” ci permette di ascoltare ancora una volta la voce e la chitarra di “Bambi” ed è un piacevole, ma anche triste, ascoltare… Le tre sezioni di “Nove” sono un altro ottimo momento dell’album: un luminoso strumentale caratterizza la prima parte, un cantautorato elettro-acustico prevale nella seconda, mentre la terza è ancora un breve ed azzeccato strumentale. “Il vento cambia la strada”, posto in chiusura, è ancora dominato dagli archi ed arricchito da un bel e nostalgico “solo” di Faccioli.
Se, appena venuto a conoscenza di un nuovo album a nome Garybaldi, nutrivo qualche dubbio sul valore o sul “perché?” di tale operazione, ora, dopo qualche ascolto di “Storie di un’altra città” ogni incertezza è fugata e tranquillamente mi sento di consigliare questo album sincero e al passo con i tempi che non sarà un capolavoro, ma certamente un valido prodotto che può far compagnia, senza sfigurare, alla produzione storica di questo importante gruppo italiano.



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Valentino Butti

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