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ISOPODA Acrostichon Twinkle 1978 (Musea 1995) BEL

Molto interessante questa riedizione dell'opera prima degli ISOPODA, musicisti che si erano guadagnati nell'ambiente collezionistico la reputazione di Genesis belgi. Per una volta l'etichetta affibbiata non risponde comunque a sole finalità di smercio del difficilmente reperibile vinile originale, ma descrive in modo decisamente corretto le caratteristiche della musica della band: un progressive molto romantico, flautato, che sicuramente attinge a piene mani alle atmosfere della grande band inglese nel suo periodo migliore, e per comprendere questo basterebbe osservare la maglietta indossata dal tastierista in una delle foto del booklet. Poche le fughe strumentali, pochi i virtuosismi, ma un'attenzione concentrata soprattutto sulla fluidità e la dolcezza delle melodie, modellate su una voce assai simile a quella di Gabriel ed una strumentazione che ricorda da vicino quella dei maestri (c'è anche il flauto). Nonostante queste numerose dipendenze, l'ispirazione è davvero di prima scelta, e brani quali "Watch the daylight shine", "The muse", "Don't do it the easy way" riescono a far sognare anche a 17 anni di distanza, non fossilizzandosi semplicemente sul tentativo di riproposizione di uno stile altrui ma cercando, con ottimi risultati, di costruire architetture dotate di senso compiuto e di propria identità. Il prodotto può essere rapportato a quello di certi gruppi tedeschi quali IVORY o NEUSCHWANSTEIN, e rappresenta sicuramente un appuntamento da non mancare per tutti gli amanti del prog di stampo romantico. Ricordiamo per completezza in chiusura che gli ISOPODA pubblicarono nel 1981 "Taking root", loro seconda ed ultima opera, che si rivela assai più leggera nei contenuti e decisamente inferiore rispetto ad "Acrostichon".

 

Riccardo Maranghi

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ISOPODA Taking root 1979 

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