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ICE (NL) The saga Musea 2006 NL

Gli Ice (nome già sfruttato altre volte per dei gruppi Prog, ricordiamo gli omonimi tedeschi ma soprattutto gli inglesi, autori nel '79 dell'ottimo "Saga of the ice king") si sono originati sulle ceneri dei Maryson, autori di due album (non eccezionali, a dir la verità) sul finire degli anni '90. Ai reduci da quell'esperienza si è unito il tastierista Ardie Westdijk, già nei Differences (due album anche per loro, nel '91 e '92, discreto il primo). Ciò che abbiamo qui è pertanto una band di musicisti non di primissimo pelo e questo si sente fin dalle prime note dell'opener "Strangelight". La musica degli Ice è costituita da un neo Prog brillante e spesso up-tempo, ricco di melodia che non disdegna atmosfere cariche e bombastiche, facendoci tornare in un certo senso indietro di 15-20 anni, andando questa musica per la maggiore negli ambienti Prog (specialmente nord europei) proprio in quel periodo. Sono pesanti quindi le influenze del new Prog inglese (Pallas e Pendragon su tutti), con connotazioni spesso pop e rock abbastanza dirette. Se riusciamo ad apprezzare composizioni articolate e costruite su un'impalcatura decisamente Prog, alcuni momenti, come la soffusa "Why me" o la ruffianotta "Not only love" o ancora "Shining", che sembra tratta da "We can't dance", riescono ad annoiarci decisamente, se non ad irritare… tutto ciò comunque senza dimenticare che i musicisti offrono ad ogni modo una valida prova da tutti i punti di vista: si tratta di composizioni ben costruite e che hanno senza dubbio un approccio molto valido dal punto musicale, con un uso efficace di tastiere e chitarra distorta. In linea generale ad ogni modo l'album è abbastanza unitario e offre 10 canzoni più o meno godibili ma che senza dubbio colgono il segno e raggiungono il loro intento. Un album che probabilmente verrà dimenticato presto ma che di per sé non è da disprezzare.

 

Alberto Nucci

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