Home
 
IN-SIDE Life Andromeda Relix 2020 ITA

Distribuito dapprima in versione digitale nel dicembre del 2019, “Life”, secondo album degli italiani In-Side vede poi la pubblicazione in cd all’inizio dell’anno successivo da parte della Andromeda Relix. Si tratta di un lavoro molto omogeneo, in cui il progressive rock è solo un ingrediente secondario, anche se pienamente avvertibile, nella musica di questa band pienamente immersa in quel ramo dell’hard rock/heavy metal noto come A.O.R.
Il primo pezzo, rappresentato dalla title-track, è uno di quelli che può far balzare dalla sedia chi ama certe sonorità: tastiere pompose, maestosità, ritmi potenti e solenni, melodie immediate e parti vocali squillanti. È un sound a stelle e strisce che fa partire il disco con tanta enfasi, riportando alla mente certi lavori a cavallo tra A.O.R. e prog come gli esordi di Kansas, Journey e Styx. A seguire ad emergere è prevalentemente la componente Adult Oriented Rock, con la chitarra che si ritaglia maggior spazio e timbri che sembrano rifarsi agli anni ’80. La capacità di combinare suoni duri e linee melodiche orecchiabili in certi brani è, in effetti, un tratto caratteristico che gli In-Side sembrano aver preso da gruppi come Europe, Work of Art, White Sister, King Kobra ma anche da certi Toto e Alan Parsons Project. I musicisti sono capaci di creare riff validi e intensi, scenari sinfonici e sfarzosi al limite del kitsch, sfuriate non lontane dal metal. Perfettamente calata in un’epoca, questa band si mostra davvero convincente puntando su questo stile un po’ controverso tra i suoi pregi e i suoi difetti e “Life”, anche grazie alla durata contenuta di tre quarti d’ora, proprio come gli LP di un tempo, scorre via con piacevolezza. Per di più, sia i musicisti che il cantante mostrano una buonissima preparazione e sfoggiano una performance verso la quale davvero non si può fare il minimo appunto. Certo, non siamo di fronte a qualcosa di originale, ma il buon gusto c’è, anche con tutti i cliché affrontati con le caratteristiche appena descritte, con la ballata carica di enfasi (“Save your mind”), con quei momenti un po’ più soft in cui la chitarra è meno aggressiva e più prog, senza perdere lo spirito rock e si lancia in duelli/duetti con le tastiere che denotano buona efficacia e discreta qualità.
I “puristi”, chiamiamoli così, del progressive rock più classico potrebbero avere qualche difficoltà ad avvicinarsi ad un album di questo tipo e con queste sonorità. Ma siamo comunque di fronte ad un genere che non ha mai perso i suoi estimatori ed in definitiva la contaminazione di hard-rock, prog pomposo e melodia, in questo “Life”, ha portato buoni frutti, facilmente appetibili dai fan di Kansas, Journey e Europe.



Bookmark and Share

 

Peppe Di Spirito

Collegamenti ad altre recensioni

IN-SIDE Out-side 2018 

Italian
English