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JUMBO Passing by 1991 - 2001 autoprod. 2001 ITA

Storia un po' particolare quella dei Jumbo: accomunati assieme a tutti i gruppi progressivi italiani degli anni '70, se si sono riuniti negli ultimi anni lo hanno fatto senza squilli di fanfare. Nel '90 parteciparono a un festival a Parigi assieme agli anch'essi redivivi IQ e ai Magma e l'anno successivo questo nuovo album era praticamente pronto; tutto ciò in sordina, al contrario di altri gruppi per cui l'attesa reunion comincia con l'annuncio, più o meno ufficiale, diversi anni prima. Persino quest'album, alla fine, è uscito con 10 anni di ritardo e autoprodotto: si boicottano forse i Jumbo? Penso che invece si tratti della volontà del gruppo di seguire una propria strada, senza condizionamenti e percorsi imposti da altri. Così, questo "Passing by" è alla fine una specie di raccolta di brani composti e registrati per la maggior parte all'inizio degli anni '90, con uno stile che oscilla dalla becera pop music ("Bella & finta") a delicate composizioni d'atmosfera strumentali. Non si deve pensare ad un album raccogliticcio tuttavia: se si riescono a perdonare i pochi episodi easy, il resto del disco è piuttosto omogeneo, caratterizzato da una chitarra sovente liquida e melodica, dei bei passaggi di pianoforte e, incredibile a dirsi, suoni computerizzati ed elettronici che non disturbano ma anzi si integrano ottimamente nel rock particolare dei Jumbo. In chiusura di cd ci sono due brani dal vivo: la già ascoltata poche tracce prima "Lakota", un bello strumentale dedicato agli indiani Sioux, ed il classico "Il Sig. K". In conclusione: si tratta di un album più che dignitoso, non imprescindibile ma che ben s'inserisce nella discografia di questo gruppo.

 

Alberto Nucci

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