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KAYO DOT Blue lambency downward Hydra Head Records 2008 USA

Avevamo lasciato i Kayo Dot con un lavoro tanto criptico quanto pregevole come "Dowsing Anemone with Copper Tongue", le aspettative per l'uscita di "Blue Lambency Downward" erano dunque molte: l'ascolto di quest'ultimo disco dei Kayo Doto ci rivela un'opera controversa destinata a dividere i fans e la critica in due fazioni distinte: delusione o capolavoro? La novità primaria riguarda la formazione stessa dei Kayo Dot ormai ridotta ad un duo formato dal multistrumentista Toby Driver e la violinista Mia Matsumiya, più un rilevante numero di ospiti, fra I quali Charlie Zeleny alle percussioni ed Hans Teuber e Skerik ai fiati; è cambiata anche anche l'etichetta, ora è il turno dell Hydra Head, questa volta il cd si presenta in modo accattivante sotto forma di un bel digipack graficamente molto elegante ed evocativo. Il precedente "Dowsing Anemone With Copper Tongue" è stato qualcosa di unico, un exploit artistico impegnativo in equilibrio fra tendenze post rock, musica da camera, jazz ambientale e una forma mutante di metal: "Blue Lambency Downward" ci proietta sensibilmente in una dimensione artistica differente, quasi orchestrale, decisamente più psichedelica e bucolica. Di fronte a tali promesse artistiche l'ambiguità del linguaggio musicale, mista ad uno spiccato senso di meraviglia ed inquietudine, spinge la formazione di Toby Driver a sperimentare passaggi inconsueti ed imprevedibili. Il baricentro degli equilibri musicali si è spostato progressivamente verso una dimensione elettro-acustica, insieme arpeggi liquidi e psichedelici della chitarra di Driver (sempre più vicina al folk) guadagnano ulteriore spazio i fiati e gli strumenti ad arco, viene recuperato egregiamente il suono del mellotron... Il clima contemplativo, psichedelico e catatonico di "Blue Lambency Downward" si concretizza in pezzi dal fascino un pò perverso ed insidioso, brani che guardano indietro ai primi anni settanta per dire qualcosa di estremamente contemporaneo ed attuale. La title track prende la forma di un criptico folk rock free-form a tratti quasi snervante nella sua tensione; in pezzi come "Clelia Walking", "The Sow Submits" e "The Useless Ladder" l'immaginario noir e tetramente fantastico dei Kayo Dot si spinge sempre più verso lidi avant-jazz rock sofisticati e poco inclini a comunicare sensazioni pacifiche e serene, in qualche strano modo vicini ai King Crimson, Univers Zero e Frank Zappa. Probabilmente "B.L.D." è da interpretare come un'unica suite di oltre quaranta minuti, le sette composizioni dell'album si legano come per formare un poema in musica, riflesso diretto dell'ispirazione e delle recenti visissitudini trascorse recentemente da Toby Driver. Disco difficile, allucinato e sfuggente, "Blue Lambency Downward" ci porta dunque ad un clima per molti di noi congeniale, quello del progressive rock libero da schemi e stereotipi di facile presa: con i Kayo Dot si soffre e si gode in egual misura!

 

Giovanni Carta

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