Poco più di ventitre minuti di musica per conoscere gli Kshatriya in questa autoproduzione. Il dischetto in questione contiene cinque tracce in cui la band si presenta con un progressive carico di energia. Marco Zichittella alle voce e alle tastiere, Massimo Sapienza alle chitarre, Luca Nicolasi al basso e Edoardo Tancredi alla batteria hanno discrete capacità tecniche e le vogliono mettere in mostra puntando su una proposta che offre sia elementi di prog-metal che di rock sinfonico. Con ritmi sempre pronti a cambiare direzione ed in genere abbastanza potenti, notiamo che la sei corde dà l’indirizzo più metallico, sia con riff robusti, che con timbri e solos tipici del genere. Alle tastiere, invece, il compito di spingere sul versante sinfonico, con temi solenni, interessanti fughe pianistiche ed aperture classicheggianti di bell’effetto. Il bel finale raffinato e d’atmosfera del breve brano strumentale “Kshatriya” spinge in una direzione diversa e fa pensare che se saranno questi i passi futuri del gruppo il discorso si può fare davvero interessante. I Dream Theater hanno fatto scuola e gli Kshatriya provano a seguirne gli insegnamenti partendo da un potenziale abbastanza buono. Adrenalina ce n’è di sicuro e le composizioni sono godibili. Certo, non stiamo parlando di un filone che brilla per originalità e “The dream” non si può proprio definire come una ventata di freschezza, ma crescendo e acquisendo la giusta esperienza la band potrà sicuramente dire la sua in questo campo.