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LIKE WENDY Endgame LaBraD'or 2005 NL

Personalmente avevo lasciato i Like Wendy all'altezza del loro primo album, che francamente non mi aveva colpito granché positivamente. Nel frattempo Bert Heinen (unica figura che si cela dietro questo moniker) ha pubblicato altri album, giungendo alla sua sesta produzione con questo "Endgame", accogliendo per la prima volta la collaborazione di un altro musicista, nella persona di Mark-Jeroen Heek, altro polistrumentista. Obiettivamente la musica di quest'album non pare il frutto di una one-man-band, non presentando molte delle lacune che spesso accompagnano questi progetti solistici. Per ciò che riguarda la musica, mi sembra che non molto sia cambiato dai tempi dell'album d'esordio: siamo ancora alle prese con un Prog leggero e moderatamente disimpegnato, ricco di melodia, con tempi spesso in 4/4, forse spostato leggermente su sonorità e tematiche musicali alla Porcupine Tree, rispetto alle tendenze marillioniane degli esordi… o forse il buon Bert ha semplicemente ricalcato l'evoluzione di Rothery e soci verso le stesse nuove sonorità. Talvolta qualche bella apertura ci fa quasi sobbalzare, solleticandoci con qualche bella armonia di tastiere e piccole accelerazioni che vanno ad intaccare un andazzo generale molto pacato e spesso addirittura intimistico. Il risultato è tutt'altro che sgradevole, con addirittura qualche squarcio di grande musica; molto buono il cantato ed anche l'equilibrio tra gli strumenti, senza pacchianerie né forzature. Si sente che il gruppo... pardon... il musicista ha ormai alle spalle una buona esperienza. Rimane tuttavia il fatto che l'album lascia il tempo che trova, senza impressionare nel suo complesso, scivolando via in modo abbastanza fluido e, spesso, anonimo.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

LIKE WENDY The storm inside 1998 

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