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LUMINA Project autoprod./Som Do Darma 2008 BRA

Pur all’esordio, il trio multietnico con base in Brasile, che si cela dietro al nome “Lumina” è formato da strumentisti eccezionali (Sizão Machado al basso, Johnny Murata alla chitarra elettrica e Fabio Fernandes alla batteria), che vantano, in carriere ultratrentennali, collaborazioni quali Chet Baker, Elis Regina, Chico Buarque, Milton Nascimento, Airto Moreira, ecc. La musica proposta ruota attorno ad una prog fusion chitarristica dagli spazi sinfonici e di jazz classico con impronte di sound sudamericano.
Musica di pura indagine emozionale, ottenuta grazie a sequenze di accordi molto ricercati, ritmiche con il piglio dell’improvvisazione e un basso classicamente jazz rock. Forse, tanto per fare un paragone, il lavoro ha dei richiami del John McLaughlin a cavallo degli ’70 e anche successivamente con la Mahavishnu. Non disturba per nulla il fatto che il solo strumento melodico sia la chitarra: le capacità di Murata sono impressionanti, ricche e mutevoli, sia nelle parti di dinamiche di furiosi solo, sia in quella di pacato sinfonismo jazz dove gli accordi si susseguono in elevata anomalia armonica, come nell’inizio di “Lonely”. Aiuta, per il risultato decisamente positivo, una registrazione impeccabile dai suoni cristallini, che consentono di distinguere con assoluta decisione i più sofisticati tocchi di piatto, come le armoniche di basso e chitarra, utilizzate con grande maestria e senza abusarne.
Altro punto di contatto con McLaughlin è il principio ispiratore del lavoro, ricercabile nel Tantra e nel Veda e del loro suono primordiale (OM), il Nada Brahma. Il concept strumentale quindi si sviluppa come ricerca interiore e liberazione dell’essenza spirituale legata comunque agli aspetti del suono e della musica. Gli otto episodi si chiudono con la lunga “Genesis”, brano migliore del disco assieme a “Thar”.
Il disco è assolutamente consigliabile, decisamente bello.

 

Roberto Vanali

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