Home
 
LEONORA Electronic ballads LoL Productions 2010 ITA

La prima fase della carriera artistica di Eleonora Cardellini, in arte Leonora, inizia alla metà degli anni '90 e culmina con la partecipazione al concorso Sanremo Giovani, occasione in cui presentò il singolo "Bit", acerbo premonitore di un’innata passione per le sonorità elettroniche. Da allora, la cantautrice romana ha effettuato scelte che l'hanno condotta ad abbandonare le vie "ufficiali" di promozione discografica, per affidarsi totalmente ai propri mezzi, grazie anche alle possibilità di diffusione fornite dal web nell’ultimo decennio. La co-produzione di Marco Olivotto, probabilmente conosciuto ai lettori di Arlequins per le collaborazioni con vari membri dell'universo Van der Graaf e per la militanza nella band TNR (“The Noisy Room”), è elemento da non trascurare analizzando l'opera compiuta; la sua funzione di "motivatore" verso l'artista stessa e più materialmente il lavoro certosino sui master autoprodotti in modo domestico da Leonora (utilizzando solamente una tastiera Ozonic a tre ottave e un pacchetto software, unico contributo esterno quello della chitarra di Piero Costantini su di un brano) ha generato un prodotto sonicamente ineccepibile e professionale. Approfitto di questa citazione per togliermi un pensiero e proseguire serenamente nella descrizione: le connessioni con il progressive rock propriamente detto - non in quanto genere "superiore" ad altri, ma perché usualmente trattato su queste pagine - terminano più o meno qui.
Come già il titolo può far presagire, la musica di Leonora possiede due volti: quello elettronico e sintetico, prevalente nella prima metà del disco, con testi in inglese, e quello più introspettivo e intimistico che segue, stavolta espresso in lingua madre e più vicino ad esperienze cantautoriali. Detto ciò, i due mondi spesso e volentieri si compenetrano, guidati dalla'evocativa voce di Leonora (sempre perfettamente a suo agio a prescindere dall'idioma di espressione), spesso sussurrata e adagiata su “echi di pianoforte”, incontrandosi in una zona franca in cui le più intelligenti esperienze pop degli anni '80 si coniugano con una sensibilità più minimalistica e assolutamente moderna, le raffinate liriche acquistano suggestioni spesso oniriche e la semplicità diviene pregio in quanto mezzo privilegiato per comunicare emozioni. Un vero valore aggiunto è il booklet fotografico curato dalla stessa artista che si ritrae in autoscatto (indovinate qual è la sua altra passione?) in immagini perfettamente complementari all’universo lirico/sonoro di ciascun brano.



Bookmark and Share

 

Mauro Ranchicchio

Italian
English