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LIVING STILTS Shipwreck Musea / Azafran Media 2014 ITA

Le tragedie in mare sono state prese come spunto per innumerevoli opere letterarie e cinematografiche e nel loro esordio discografico, anche i Living Stilts puntano su queste tematiche, narrando il naufragio di un vascello attraverso i racconti di diversi protagonisti. Nati dalle menti del compositore e tastierista Luca Mavilla e dell’autore dei testi Vincent Spasaro, cantati e recitati da più voci (in inglese), i vari brani diventano, così, molto teatrali, con la presenza costante, ben avvertibile, contemporaneamente affascinante e inquietante, del mare che diventa un’altra figura centrale del concept. Si comincia con un’introduzione classicheggiante guidata dal suono di uno splendido violino, poi sono le note della chitarra acustica a precedere le soluzioni sinfoniche in “Shipwreck at dawn”, che avanza alternando romanticismo folk e passaggi più pomposi, con ritmi compassati e mai sopra le righe. Dopo le prime due tracce le caratteristiche dell’album sono già abbastanza delineate, ma durante l’ascolto sono numerosi gli spunti degni di interesse e non mancano altre sorprese, tra le quali segnaliamo “A woman”, suddivisa in più parti di grandissima intensità e inserite non consecutivamente nella track-list. Le suggestioni che vengono fuori durante l’ascolto, grazie ad un sound spesso soffuso, distante, che sa diventare epico evitando estremismi “bombastici”, possono far venire in mente, di volta in volta, i Pink Floyd di “The wall”, i Camel di “Harbour of tears”, gli stessi Genesis (ascoltare “A dicer’s oath”), i Marillion, i White Willow; eppure, nonostante questi richiami, gli ottimi arrangiamenti e la cura delle melodie vocali riesce a far emergere una certa personalità. Anche perché si può dire che il vero punto forte del disco è rappresentato dalle atmosfere create dalle belle trame strumentali: spesso inquiete e colme di mistero, a volte anche drammatiche e solo in pochi frangenti più rilassate e sognanti. E l’ascoltatore si lascia trasportare, catturato da questo incanto musicale esattamente come una nave in balia delle onde durante una tempesta. Mavilla è riuscito quindi a creare un lavoro ricchissimo di spunti di interesse ed in un’ora caratterizzata da composizioni di qualità sono avvertibili chiaramente le buone capacità del musicista e dei suoi collaboratori. Una proposta, quindi, sicuramente già matura, ma perfettibile per questo progetto di belle speranze denominato Living Stilts, che ci colpisce favorevolmente con il suo prog fatto di rimandi classicheggianti, tinte fosche, malinconia e teatralità



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Peppe Di Spirito

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