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MASQUE Flesh that understands Musea 1992 SVE

Aspettavo con discreta impazienza questo CD, considerato che I demo-tapes di questa band svedese mi avevano colto piuttosto favorevolmente: un prog dale sonorità moderne ma con idee figlie del passato. Niente di innovativo, ma i due nastri offrivano delle composizioni che si riconducevano all'ala marillioniana, periodo '83, con varie altre ingerenze che dopo vedremo. L'album in oggetto presenta sonorità ancor più moderne ed una ritmica spesso sostenuta. Non ci sono, per intenderci, batterie elettroniche o altre finzioni del genere; solo è da notare un minore uso della chitarra acustica (sempre presente però) e la scomparsa del flauto. Forse la musica dei Pasque ha guadagnato un po' in personalità e di certo non è meno prog di prima.
Si i titoli in questo CD e lunghezza dei brani che va dai 3 ai 15 minuti della conclusiva "Of lesser dogs", molto frammentaria e dal finale angoscioso e tormentato. Somiglianze? OK, barman, prepara il solito cocktail e mettici questi ingredienti: un bel po' di Marillion, Saga, un pizzico di Rush, una dose di Galahad, una porzione di quell'altro gruppo svedese, gli Isildur's Bane ed infine una spruzzatina di Steve Hackett. Agitare bene, inserire una cantante dalla voce un po' monocorde ed ecco ottenuto il Masque-mix.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

MASQUE Ten ways 1994 

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