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MANDRAGORA (UK) Head first Resonance 1991 UK

Seconda magica pozione su vinile per i Mandragora che si presentano con l'organico mutato rispetto ad "Over the moon": da registrare infatti la presenza di un nuovo mago delle tastiere, Phil Thorton, già autore di pregevoli lavori new-age, ed un nuovo batterista, Phil Newman. Senza indugi "Head first" è un ottimo disco, ricco di psycho-progressive liquido e fluttuante che seduce lentamente, ascolto dopo ascolto.
Partenza potente con lo hard cosmico "Pendulum & the pit", molto vicino alle sonorità del primo disco; segue "Martian cortege", due minuti di estasi spaziale che introducono la pretenziosa ma stupenda "Talking to God", così ricca di stati d'animo diversi e d'allucinanti vibrazioni ultrasoniche.
I Mandragora sono chiaramente in fase progressiva e la loro musica, che non conosce limite, scruta dentro la psiche, avvolgendoci nei suoi allucinanti vortici, liberando la mente e aiutandoci a rilassarci. In questo senso, con le sonorità purissime di "Raga", si tocca l'apice dell'album, anche grazie agli splendidi vocalizzi di Sophie, dolce presenza femminile fra calori e suoni circolari.
Non è musica per tutti quella che sgorga dai solchi di "Head first", e molti la criticheranno come al solito, ma i gruppi underground creano sonorità per chi si emoziona davanti a un tramonto di Stonehenge, per chi crede negli extraterrestri, per chi ascolta con la mente e col cuore...
Sul CD ci sono 3 brani in più, dei quali però solo "Kettle of fish" merita di essere ricordata in quanto molto varia ed interessante. Ripeto: Ottimo disco

 

Massimo Gasperini

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