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MENAYERI Futura historia Aerisnigma Records 2004 PR

Per quanto ne so, i Menayeri sono l'unica band attualmente in attività nell'isola di Puerto Rico; questo, se da una parte ce li fa vedere con simpatia, dall'altra non esime dal notare che il loro album (il secondo) non può certo definirsi un capolavoro. Senza dubbio si tratta di un'opera decentemente realizzata, abbastanza ben suonata e registrata sufficientemente bene. Abbastanza... decentemente... l'utilizzo di questi avverbi sono già indicativi di un album senza infamia e senza lode, di un Prog melodico dalle sonorità talvolta hard, intriso di malinconia e liricità tutta ispanica, caratterizzato dal cantato (in spagnolo) di Sonia Ivelisse molto tipico di un certo modo di fare musica latino, intenso e passionale: certamente affascinante ma stanca già dalla terza traccia. La musica raramente riesce a scorrere fluidamente e senza intralci; i frequenti inserti e stop & go che la band inserisce nei propri brani contribuiscono non poco a rendere l'ascolto dell'album non agevolissimo e comunque non molto attraente. Gli 8 brani sono di lunghezza medio-alta, quasi tutti al di sopra dei 5 minuti (con una punta di 10 e spiccioli), sono alquanto articolati ma risultano spesso disarticolati e poco scorrevoli. A mio giudizio la prima delle due tracce strumentali ("Apertura"), in cui compare anche una violoncellista, risulta alla fine la migliore traccia del lotto: la band dà libero sfogo alla propria creatività, senza dover rincorrere e far da contorno al cantato... e inoltre si tratta anche della traccia più breve del CD... sarà un caso? In definitiva si tratta di un album che la band avrebbe potuto giocarsi meglio, eliminando diverse ingenuità ed affinando qualche imperfezione; in questo caso avremmo avuto un dischetto piacevole, ancorché comunque lontano dal passare alla storia del Prog.

 

Alberto Nucci

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