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MESS Küsi eneselt Strangiato Records 2004 EST

I Mess rappresentano, nonostante la loro breve esistenza, il gruppo chiave della scena prog estone: guidati dal tastierista Sven Grünberg introdussero nel loro paese, strangolato dall'intransigente regime comunista, il prog sinfonico, divenendo presto un punto di riferimento sia per la scena locale che per altre realtà musicali sovietiche. La band fu la prima ad identificarsi esplicitamente con l'etichetta progressive rock e registrò del materiale fra il 1974 ed il 1975, senza però pubblicare nulla di ufficiale, questo per il fatto che, non essendo un gruppo autorizzato dal regime, risultava praticamente tagliato fuori dalle sale di registrazione dell'etichetta statale. Nonostante l'isolamento cui erano costretti gli artisti sovietici, i Mess diedero prova di grande versatilità artistica, proponendo musica sicuramente al passo con i tempi. Questo anche grazie alla particolare situazione che l'Estonia viveva per via (ma non solo) della vicinanza geografica e linguistica con la Finlandia, dalla quale venivano importati idee e dischi occidentali, attraverso il mercato clandestino. La voglia di autonomia degli estoni forse contribuì a far fiorire una serie di gruppi preparati e all'avanguardia, le cui note e i cui versi veicolavano il desiderio di liberarsi dalle strette maglie del regime. Non potendo disporre dei moderni sintetizzatori occidentali, alcuni ingegneri si sentirono spinti a realizzare dei modelli per conto loro; fra questi uno dei più capaci fu sicuramente Härmo Härm che realizzò quelli suonati proprio dall'abilissimo Sven, affascinato ed incuriosito dalla sintesi di nuovi suoni che riversava nelle sue incantevoli creazioni. Proprio da questa collaborazione nascono i suoni unici della band che sicuramente sono l'elemento che maggiormente colpisce già ad un primissimo ascolto. A parte un EP pubblicato nel 1980, l'unica occasione per ascoltare la musica dei Mess, fino alla stampa di questo lavoro, era una pubblicazione realizzata dalla tedesca Bella Musica nel 1995, contenente i pezzi registrati su nastro fra il '74 ed il '75. Il lavoro di rimasterizzazione era comunque sommario e furono persino operati dei tagli poco eleganti. Quello che si poteva ascoltare era comunque sufficiente ad accendere l'interesse degli appassionati.
Finalmente ecco quindi arrivare questa pubblicazione a colmare una lacuna imperdonabile: le registrazioni di quegli anni sono state adeguatamente ripulite, con un lavoro di produzione curato dallo stesso Sven, e presentate nella loro interezza. Per di più il CD è impreziosito da una confezione elegante, a forma di libretto con copertina cartonata, foto e testi, e, a completamento, un secondo CD contenente un concerto tenutosi a Tallinn nel 1976, un video e una versione breve di "Tiik" registrata alla radio. L'ordine dei pezzi è diverso rispetto a quello della precedente edizione su CD, con la monumentale "Küsi eneselt" (domandati), di oltre sedici minuti, posta in chiusura. E' davvero difficile fornire una descrizione adeguata della musica e forse l'aspetto su cui ci si dovrebbe maggiormente focalizzare è proprio quello tastieristico, basato non tanto sull'esibizionismo e sull'elaborazione di sequenze veloci ma soprattutto teso alla sintesi sonora e alla creazione di scenari psicologici ed ambientazioni surrealistiche che a volte danno quasi l'impressione di essere traslati attraverso mondi paralleli. Non si tratta di semplici canzoni ma di visioni, anche se questo non deve farvi pensare a qualcosa di assolutamente astratto o che propenda troppo verso la musica cosmica tedesca, sebbene una certa influenza sia ben percettibile. Rimaniamo pur sempre nell'ambito del prog sinfonico, con linee melodiche ampie e begli spunti chitarristici, a cura di Elmu Värk. Bellissima "Valged hommikud" (mattino luminoso - canzone che è oggetto anche del filmato contenuto nel secondo CD) che offre dei preziosi spunti sinfonici con riferimenti ai Genesis e una sequenza centrale meditativa in cui i suoni delicati delle tastiere e della chitarra acustica si confondono con quelli ambientali di un paesaggio popolato da uccelletti che cinguettano. Va segnalata la partecipazione di diversi ospiti che, assieme al batterista Ivar Sipra e al bassista Matti Timmermann, completano la formazione; fra questi troviamo Leho Lätte al corno francese e all'oboe, Valdek Põld al corno francese e Rold Uusväli all'organo a canne. I riferimenti ai grandi del prog britannico non mancano, con elementi che possono ricordare Yes o Pink Floyd, ma nessuno di questi è mai preciso e bisogna riconoscere che il gruppo è riuscito a ritagliarsi uno stile personale.
Il secondo disco ripropone versioni dal vivo di brani presenti nel primo CD, fornendo un ottimo complemento alle registrazioni in studio. I brani hanno un bellissimo impatto e presentano delle stuzzicanti variazioni tutte da scoprire. Da segnalare che, a parte questa qui recensita che rappresenta l'edizione deluxe, ne esiste una in CD singolo, senza cioè la parte dal vivo. Un album che rappresenta al tempo stesso una bellissima opera d'arte ed un documento di valore storico che vale sicuramente la pena di approfondire.

 

Jessica Attene

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