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MANDRAGORA (ARG) Pecado tras pecado Tommy Gun 1993 ARG

Avremo modo di riparlare in futuro di questa band argentina visto che Musea pare intenzionata a ristampare questo CD. I MANDRAGORA vengono presentati come i Marillion argentini e questa affermazione può risultare controversa; una buona parte dell'album, a dir la verità, non ha molto a che fare con Rothery e soci, offrendo all'ascoltatore un rock piuttosto moderno sì, ma anche in linea con molte produzioni di gruppi conterranei, con un buon feeling sudamericano che sfocia qua e là in atmosfere un po' oscure di dark sinfonico (ma di quello leggero!). Alcune composizioni invece si lasciano andare effettivamente a contaminazioni marillioniane... anzi, talvolta quasi a una sorta di plagio scientemente organizzato. Basti ascoltare un brano come "Sueño final"... davvero pauroso in tal senso, sia per delle tastiere stile Mark Kelly dei bei tempi (l'inizio rimanda decisamente a "Garden party"), sia per la chitarra! Il miscuglio di tutto quel ch'è detto sopra, porta a un risultato che può ricordare gli Asgard degli inizi, anch'essi in bilico tra atmosfere cupe e solenni ed influenze Genesis/marillioniane. L'album, detto tutto ciò, è abbastanza gradevole, capace di accattivarsi molte simpatie fin dal primo ascolto; i MANDRAGORA non saranno dei mostri di inventiva, ma sanno costruire un qualcosa che, nelle mani di un gruppo inglese avrebbe il sapore del già sentito 1000 volte, mentre loro sanno aggiungere quel tocco di feeling latino (il cantato è sempre in spagnolo) che sa portare qualcosa in più alla miscela che possiamo ascoltare con quest'album.

 

Alberto Nucci

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