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MANO VEGA Nel mezzo Domus Vega 2010 ITA

Disco assai ambizioso questa prima uscita dei Mano Vega, gruppo attivo ormai da una decina d’anni nel giro indipendente laziale ma giunti solo adesso al loro esordio su cd dopo una lunga gestione in studio: le prime sessions sono iniziate nel 2004 e terminate solo di recente, in tutto sei anni di lavoro che si sono tradotti in un disco piuttosto controverso e moderno, ricco di spunti diversificati e con un bagaglio concettuale di un certo interesse: proprio “Nel Mezzo” si trova il classico esempio di uomo consumatore standarizzato, secondo i modelli produttivi imperanti della nostra società, che si trova a dover fare i conti con la consapevolezza della propria presenza in una realtà cosmica finora ignorata. Il tutto filtrato attraverso una base musicale electro-metal prog piuttosto inquieta ed ombrosa dove non contano tanto le capacità tecniche dei musicisti ma piuttosto la capacità di evocare atmosfere cariche di tensione mistica e decadenza hi-tech post industriale, senza tralasciare la tipica componente melodica italiana del rock indipendente attuale, evitando comunque di esagerare in ammiccamenti commerciali o “pose” musicali accattivanti, anzi... C’è da dire che nonostante gli anni trascorsi dietro l’elaborazione di questo disco, i brani di “Nel Mezzo” suonano in maniera abbastanza omogenea fra loro, senza particolari fratture dal punto di vista stilistico, grazie probabilmente anche all’ottimo lavoro di mixaggio svolto dallo stesso Valerio D’Anna, creatore dei Mano Vega nonchè cantante e tastierista, insieme al chitarrista Giovanni Macioce ed il bassista Lorenzo Mantova. La struttura dei brani di “Nel Mezzo” è abbastanza coinvolgente specialmente per il buon utilizzo dell’elettronica, nella capacità di passare con una certa fluidità e armonia d’arrangiamenti fra momenti aggressivi a fasi più sperimentali e meditative, ad un passo dall’ambient; la voce di Valerio D’Anna si fa spesso narrativa per sottolineare le parti più oscure ed enigmatiche mentre nelle fasi più concitate si esprime in modo anche rabbioso e diretto... Nella musica dei Mano Vega si possono sentire echi di Faith No More e Nine Inch Nails, specialmente quest’ultimi, come anche qualche vago accenno ai King Crimson più moderni; l’attitudine “prog” della musica si può ascoltare proprio negli sviluppi strumentali, specialmente negli arrangiamenti di tastiere e nelle fughe di pianoforte che spesso sottolineano i momenti più drammatici del disco. Forse l’unico probblema riguarda proprio l’eccessiva ambizione dei Mano Vega nel voler proporre soluzioni musicali anche troppo impegnative, certe idee richiedono forse una maggiore diversificazione nei suoni, specialmente per evitare il pericolo di una certa monotonia che si può percepire a lungo andare con l’ascolto del cd... Inoltre i suoni, mi riferisco alle chitarre, sono forse sin troppo puliti e limpidi, una maggiore “sporcizia” e cattiveria non avrebbe guastato!



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Giovanni Carta

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