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NUMEN Samsara Sacramento 1998 SPA

I Numen erano già comparsi sulle pagine di Arlequins nella sezione Demos, ma nulla lasciava presagire un debutto così promettente e ricco di classe. Abbandonate in gran parte le sonorità floydiane che lo caratterizzavano, il gruppo ci offre oggi una buona oretta di un new-prog dagli arrangiamenti assai raffinati (grazie anche alla partecipazione di numerosi ospiti) che per fortuna si differenzia dal marasma delle produzioni di tal genere grazie ad una scrittura mai banale e soprattutto assolutamente anti-commerciale. Certo le influenze inglesi (new-prog oblige) sono abbastanza presenti, ma fortunatamente il tutto è interpretato alla luce di una sensibilità tipicamente mediterranea e partiture ora sinfoniche, ora più folk, ora ancora più tipicamente progressive arricchiscono il tessuto sonoro rendendo la musica del quintetto alicantino assai attraente anche per le orecchie meno avvezze ad apprezzare il new-prog; siamo comunque piuttusto distanti da gruppi quali Galahad, IQ e compagnia bella. Certo c'è qualche lungaggine di troppo (che però in un debutto si può anche perdonare...), ma se aggiungete arrangiamenti sofisticati (flauto, violino, chitarra spagnola...), begli assoli di chitarra, una produzione scintillante e soprattutto una prestazione vocale assolutamente superlativa grazie a un magnifico cantato vagamente malinconico che evoca lo Jesus Filardi di "Muttered Promises ...", allora avrete capito che nel suo genere questo disco è un piccolo must.

 

Raimondo Piras

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