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NIGHTWINDS Nightwinds The Laser's Edge 1991 CAN

La mia attenzione è stata recentemente catalizzata dal prolifico mercato statunitense dove, dopo le preziose ristampe e produzioni della oramai conosciuta Syn-Phonic, si succedono ad un ritmo cha ha quasi dello straordinario nuove uscite in materia progressive. E' il caso della Cuneiform Records o della nostra Laser's Edge che ha dato alla luce oltre al presente Nightwinds anche l'unica (e bella) opera degli Atlantis Philarmonic ed il rarissimo Cotò En Pel, mente ha appena stampato il tanto bramato Easter Island.
Per passare all'opera in esame dobbiamo innanzi tutto precisare che è datata 1979 ma, badate bene, non si tratta di una ristampa bensì di una prima edizione. E' un'opera più che discreta con delle caratteristiche che la potrebbero associare alla corrente new-prog inglese dei primio anni '80 (non ultima per la voce del cantante, simile nelle sue capacità espressive a quella di Peter Nicholls) mediate da altre di provenienza tipicamente '70s. Abbiamo quindi un risultato compromesso fra le oniriche atmosfere genesisiane ("Out'n'about" e "Crude exports") e le più aggressive armonie degli IQ ("The pirates of Rebekka's..."). Un bel disco quindi, che però si può manifestare, in qualche sua parte, un po' superficiale dove si sarebbe reso necessario un maggior approfondimento della composizione.
Per quanto concerne il lato strumentale, grossa importanza viene attribuita alla chitarra (classica e non), i cui suoni ci ricordano talvolta quelli di Hackett vecchio stile, mentre le tastiere/piano vengono usate in misura leggermente ridotta rispetto ai canoni prog. Molto capace anche la sezione ritmica (specie il basso) che completa questo lavoro il cui difetto maggiore è costituito... dal fatto di non essere stato pubblicato prima.

 

Giovanni Baldi

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