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NIL Nil novo sub sole Unicorn Records 2005 FRA

Tra le nazioni europee con maggior tradizione in ambito progressive, la Francia ricopre senza ombra di dubbio un ruolo di grandissimo rilievo. Basti solo pensare agli Ange e ai Magma per immaginare quanta importanza, inventiva ed influenza abbiano avuto i transalpini nel nostro amato genere. Ma anche in tempi recenti dall’Esagono sono venuti fuori svariati gruppi che meritano la massima attenzione. Tra questi sono numerosi quelli che si rifanno alla tradizione del passato e gli Ange restano uno dei punti di riferimento principali. Anche nella musica dei Nil, si può vedere, come base, il suono più classico dei fratelli Decamps, farcito di sinfonismi, grande teatralità ed una certa drammaticità. Ma, come accennato, si tratta solo di una base. Questa band, infatti, ci mette molto del suo, per merito di un sound rafforzato da evidenti venature dark ed una voce femminile non spettacolare, ma di grande fascino per timbro e per adattamento alla proposta. Dei termini di paragone molto adatti possono essere fatti con i connazionali Halloween ed il loro “Merlin”, deliziosa opera di metà anni ’90, o, in misura leggermente minore, con gli storici Arachnoid. Similmente ai due gruppi citati, anche i Nil puntano su un rock sinfonico con numerosi spunti classicheggianti, mantenendosi però ben distanti dagli arrangiamenti tronfi e pomposi che caratterizzano molti album che partono dalle stesse basi, accentuando, invece, i toni oscuri e misteriosi. Ne vien fuori un disco estremamente raffinato, che insinua giusti dosi di inquietudine senza mai indirizzarsi verso un’oppressione totale, grazie ad un lavoro d’equipe studiato nei minimi particolari ed eseguito alla perfezione. Bella prova davvero da parte di musicisti preparati; provare per credere.

 

Peppe Di Spirito

Collegamenti ad altre recensioni

NIL Quarante jours sur le Sinai 2003 (Unicorn Digital 2006) 

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