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LITTO NEBBIA Bazar de los milagros Trova 1976 (Viajero Inmovil 2005) ARG

Félix Francisco Nebbia Corbacho, meglio conosciuto come Litto Nebbia, leader del pionieristico gruppo rock Los Gatos (con i quali realizzò diversi album e diversi singoli, fra cui il celeberrimo "La Balsa" che vendette 200.000 copie), è una figura storica del rock argentino e vanta una ricchissima discografia, ricca di collaborazioni, cambi di stile, successi. Nato a Rosario nel 1948, giunge al debutto discografico da solista nel 1969 con l'album omonimo. Nel 1970 lascia definitivamente i Los Gatos e comincia a fare dischi solisti come piovesse, e la sua attività arriva fino ai nostri giorni. Al rock ruspante degli esordi inizia ad unire il folk nel 1970, e nel 1973 ha già oltrepassato la frontiera del jazz con il Litto Nebbia Trío. L'album in esame venne registrato nel Marzo del 1976, proprio a ridosso della partenza dell'artista alla volta del Messico, dove rimase per tutta la durata della dittatura militare nel suo paese. Litto Nebbia, non brillante come cantante, si è comunque sempre dimostrato un ottimo musicista ed arrangiatore: questo album presenta una bella varietà di stili e un assortimento melodico squisito, con un ruolo predominante giocato dalla bossanova. Viene proposto un solo tema strumentale, quello che dà il titolo all'album, e una collezione di canzoni dal sapore più o meno cantautoriale, interpretate dalla voce incerta ma intrigante per certi versi di Litto che si fa carico anche della maggior parte degli strumenti. La title track è forse il pezzo più bello del disco e si ispira al libro dello scrittore brasiliano Jorge Amado "Tienda de los Milagros". Su una base ritmica di candombe (un ritmo afro-uruguayano) e bossanova vengono inseriti dei meravigliosi temi melodici disegnati dai synth, con un sottofondo delicato e costante di chitarra acustica. Il brano ispira mistero, curiosità e una dolce allegria frammista ad un vago sentimento di malinconia che riempie il cuore: una sensazione unica che solo la musica argentina riesce a trasmettere con così tanto sentimento. I synth, dai suoni sfumati, sono ampiamente usati in quest'album e sono suonati in maniera davvero irresistibile e spesso sono accompagnati, come già detto, dalle calde note della chitarra acustica. Aromi latini, spunti sinfonici, influenze jazz e il sapore intimistico ispirato dalla musica cantautoriale argentina, tutto questo è racchiuso nell'album di un grande della musica sudamericana. A complemento è doveroso dire che il CD, proposto nella consueta e bellissima confezione cartonata, è integrato da ben quattro bonus track, brevi ma tutte interessanti.

 

Jessica Attene

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