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NO NAME The secret garden Angular 1995 LUX

Salutiamo con piacere il primo gruppo Progressive lussemburghese, qui al suo 2° album, così come si tratta della 2ª produzione della Angular Records, sottoetichetta tedesca della Musea. Il Prog dei NO NAME è di tipico stampo inglese e quindi porta immediatamente alla mente Marillion, IQ e i primi Galahad. Purtroppo occorre subito notare che il punto più dolente che ci si presenta fin dai primi minuti del disco è un cantato non particolarmente dotato. Per il resto, ovvero per ciò che riguarda strettamente la musica, il gruppo svolge onestamente il lavoro autoimpostosi: gran lavoro di tastiere alla Mark Kelly (quello dei bei tempi) quindi, ritmiche e costruzione dei brani elaborate ma non troppo... una produzione che s'inquadra alla perfezione nell'ambito degli emuli del new Progressive inglese degli anni '80; quasi paradigmatica, nel suo piccolo. Il brano migliore che mi sia stato dato ascoltare tra questi 11 titoli è proprio quello d'apertura (a parte il breve intro iniziale), intitolato "Septagone", che nei suoi 6 minuti riesce ad emozionare certo di più di quanto vorrebbero fare quelli che dovrebbero essere i due pezzi forti dell'album, ovvero "Orient express" e "A tale of Mr. Fogg", entrambi sui 12 minuti, che comunque, da parte loro, non sono proprio da buttar via. I NO NAME magari non passeranno alla storia, dunque, ma gli amanti di certe sonorità possono rivolgersi a questo CD con fiducia; la loro è una musica che può essere ascoltata senza problemi, disimpegnatamente, ma che al tempo stesso rientra nel Prog a pieno diritto, senza doverle cercare giustificazioni ed artificiosi crismi di progressività.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

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