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NEMA NIKO No zeit 7905 Lizard 2006 ITA

Ecco un lavoro di sperimentazione particolare e particolarmente interessante e intelligente… “Nema Niko play Raffaello Regoli” è scritto sulla copertina. I Nema Niko sono attivi da diversi anni sulle scene e hanno ottenuto attenzioni nel mondo del progressive per la loro proposta atta ad unire musica e poesia, attraverso una sorta di mix tra elettronica, rock e ricerca artistica. Raffaello Regoli porta avanti già dagli anni ’70 un discorso teso a seguire e celebrare gli insegnamenti del grande Demetrio Stratos (noto, in particolare, l’evento “Omaggio a Demetrio Stratos”, di cui è fautore e organizzatore da anni) ed è anche il vocalist del gruppo Cormorano, autore di un disco in pieno stile Area qualche anno fa. L’unione di queste due forze nasce dalla voglia dei Nema Niko di esibirsi in uno scenario sonoro atto a musicare le tracce vocali del progetto di Regoli “Spogliare la voce”, risalente al 1979. Partendo, quindi da delle basi di sperimentazione vocale del cantante, i musicisti del gruppo decidono di “rivestire” la voce del cantante: utilizzando chitarre elettriche e classiche, flauti, tastiere, basso, violino elettrico e programmazioni varie, suonando liberamente per quello che essi stessi definiscono “un viaggio atemporale senza confini”. Quello che vien fuori è un lavoro visionario, che può vedere le sue radici in certa elettronica tedesca e in certa psichedelia degli anni ’60-’70, ma in chiave decisamente moderna, con tracce di post-rock e ambient music. Il sound è spesso dilatato, atto a creare un’atmosfera straniante, molte volte carica di tensione, diffusa attraverso timbriche volutamente algide che danno ulteriore fascino. I vocalizzi di Regoli sono la base del tutto. Si avverte l’influenza di Stratos, sembrano magnetici per come riescono ad attirare e vengono filtrati attraverso tecniche odierne che li fanno sembrare ancora più singolari. “No zeit 7905” risulta in fin dei conti un disco sicuramente non adatto a tutti, ostico al punto giusto, e molti si guarderanno bene dall’avvicinarsi. Chi agirà così si perderà un’opera musicale acutissima, un’unione artistica dagli effetti sinergici, un progetto dagli intenti pienamente progressive che fa capire pienamente come anche oggi la sperimentazione abbia un senso e dia risultati di altissimo livello.

 

Peppe di Spirito

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