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NIEMEN 41 potencjometrów pana Jana Polskie Radio 2007 POL

Pensavo che ci fosse poco da aggiungere alla discografia di questo artista, le cui produzioni sono state ampiamente ristampate e la cui musica non dovrebbe avere segreti per gli appassionati di Progressive Rock degni di questo nome. Signori, stiamo parlando di un grande, e non starò a ribadirlo ancora una volta in questa sede. Vi dico solo che se amate la musica di questo artista, il presente CD rappresenta un must: si tratta di una documentazione unica sia sotto l'aspetto storico sia sotto il profilo puramente artistico e musicale. Il presente CD raccoglie una registrazione live inedita risalente al 1974 e registrata il 9 Maggio di quell'anno al club studentesco "Riviera" di Varsavia, dimenticata da qualche parte fino ai nostri giorni negli archivi della radio polacca. A metà del 1973 gli SBB si distaccarono dal Grupa Niemen per intraprendere il proprio lungo e prolifico percorso artistico e nel 1974 Niemen era impegnato a sperimentare con un nucleo di musicisti provenienti dalla prima line-up dei futuri Krzak (un ottimo gruppo hard blues con elementi sinfonici). A questo periodo risale una serie di concerti dal vivo che comprendono alcune date anche in Germania. La band si chiama ancora Grupa Niemen: gli Aerolit infatti rappresentano un'incarnazione successiva, nata quando Niemen dovette rinunciare al progetto di accogliere come membro permanente nella propria band il celebre Jan Hammer, col quale aveva suonato nell'album "Mourner's Rhapsody", pubblicato quell'anno negli Stati Uniti. La traccia contenuta in questo album è una lunga suite strumentale totalmente improvvisata. E' interessante notare che la coda di questa suite rappresenta un tema melodico che verrà successivamente proposto dal vivo nel contesto del brano "Pielgrzym", mentre la prima parte tornerà durante i concerti che Niemen fece con i Laboratorium, nell'epoca in cui (era il 1975), dopo aver sciolto gli Aerolit, presentava in giro il suo nuovo album "Katharsis". La formazione che vediamo all'opera in questa registrazione comprende, oltre a Niemen (Moog, Mellotron e Klawinet) il virtuoso violinista Jan Błędowski (che ricordiamo anche con Laboratorium, Krzak ed SBB), il batterista Piotr Dziemski, il bassista Jacek Gazda ed il chitarrista Sławomir Piwowar (che ritroveremo negli SBB). La registrazione, che durava originariamente 82 minuti, fu tagliata e mixata all'epoca dallo stesso Niemen che usò a questo scopo solo forbici e nastro adesivo. L'incipit ci porta direttamente nel vivo della performance: i primi minuti infatti fanno parte del materiale tagliato via. Si parte quindi con una serie di riff energici dominati da tastiere vintage vigorose che si muovono su ritmi incalzanti. Stilisticamente siamo molto vicini a quanto verrà proposto di lì a poco nel superbo "Aerolit". Bellissimi sono i duelli che occupano la parte centrale fra le tastiere ed il violino stregato di Błędowski che si concede persino la citazione di un celebre tema di Paganini. Tutti i musicisti suonano ad altissimo livello, con un plauso speciale rivolto anche alla performance di Dziemski che sembra volare letteralmente sulle pelli. Vi sono momenti di grande prog sinfonico, con stuzzicanti virate verso il Jazz e sfoghi quasi avanguardistici che vanno oltre a quanto pubblicato in studio nel già citato album "Aerolit". Possiamo quindi apprezzare un Niemen un po' inedito nell'ambito di un'opera musicale godibile e di indubbio valore. Da notare infine che il curioso titolo si riferisce a Janusz Kosiński (che Niemen chiamava Jan e che aiutò l'artista ad editare il materiale) e ai 41 minuti di durata del pezzo. C'è poco altro da aggiungere, a parte il fatto che si tratta di un album assolutamente imperdibile.

 

Jessica Attene

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