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NOSOUND Scintilla Kscope 2016 ITA

“Nemo propheta in patria”. Espressione magari abusata e banale, ma spesso adatta a descrivere certe situazioni anche nel mondo del prog. Ed è sicuramente il caso dei Nosound, da anni accasatisi alla Kscope e abbastanza seguiti nell’ambiente, ma con gli addetti ai lavori italiani che forse non hanno dato abbastanza risalto alle vicende questa band. Guidati dal cantante, compositore, chitarrista e tastierista Giancarlo Erra, i Nosound hanno seguito una strada molto convincente puntando su sonorità molto vicine a quelle dei primi Porcupine Tree e legate, di conseguenza, ai Pink Floyd degli anni ’70. Con la loro ultima fatica intitolata “Scintilla”, il gruppo decide di effettuare una leggera deviazione nel suo percorso; infatti, in questo disco, più che su composizioni dilatate e ad ampio respiro, si punta su brani più compressi ed intimisti (solo in due occasioni si toccano i sette minuti), anche se le sonorità non cambiano troppo. Dall’apertura affidata a “Short story” fino alla conclusiva title-track si avvertono nuovamente quelle atmosfere malinconiche, ma incantevoli, a cui la band di Erra ci ha abituato. Tempi compassati, scenari sonori suggestivi, linee melodiche che abbinano ricercatezza e feeling. Sono queste le caratteristiche che i Nosound continuano a proporre, anche se in forma un po’ diversa dal passato. Gli echi floydiani e dei Porcupine Tree, trattati e rivisti in modo abbastanza personale, sono ancora forti, eppure a tratti si denota una vena anche un po’ corrosiva che rimanda a certe pagine dei Van der Graaf Generator e di Peter Hammill. La capacità dei Nosound di costruire pezzi intriganti e con questa ambientazione sonora sospesa, che unisce rock sinfonico e space-rock, strumenti elettrici e acustici, è ben evidente in tutte le dieci tracce in scaletta. Anche se possiamo dire che non si avverte alcuna caduta di tono, in alcuni momenti si toccano vertici qualitativi davvero impressionanti, vedi “In celebration of life”, smaccatamente floydiana, dove chitarra acustica e violoncello aprono in maniera docile e creano un alone di magia, cedendo poi il passo a ritmi controllati, a spunti melodici, a intense parti vocali che vedono protagonista Vincent Cavanaugh degli Anathema e ad un guitar-solo che potrebbe sembrare diretto discendente delle sessions di “The dark side of the Moon” e “Wish you were here”. Altri brani da ricordare, che spiccano particolarmente, sono “Sogno e incanto”, cantata da Andrea Chimenti e “Scintilla”, sei minuti e mezzo che portano a conclusione l’album con soluzioni molto vicine al post rock e ai Sigur Ros, con un’indolenza iniziale dai tratti semiacustici e un crescendo conturbante che diventa una marcia trionfale, con i fiati ad arricchire il tutto. Si segnala anche che il cd è accompagnato dalla presenza di un blu-ray, nel quale “Scintilla” è proposto anche in 5.1 e che offre mezz’ora di musica non presente sull’album, con un brano particolarmente etereo di circa nove minuti ed altri che sono più in classico stile Nosound. Immagini e video affascinanti con paesaggi e panorami di grande bellezza accompagnano la musica e si può visualizzare anche una galleria fotografica che completa il tutto.



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Peppe Di Spirito

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