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MICHELE PACHERA L’altra metà del cielo autoprod. 2008 ITA

“Fondere progressive rock e jazz in un unico genere musicale è sempre stato il mio sogno di musicista”. Con queste note, Michele Pachera, introduce l’album “L’altra metà del cielo”, un’autoproduzione che ci consegna un nuovo nome da tenere d’occhio. Questo musicista, impegnato al vibrafono, alle marimba, ai timpani, alla batteria e alle tastiere, è ben accompagnato da Ivano Condioli al basso e Luca Venturi alle chitarre. Un profondo romanticismo impregna le otto tracce strumentali che compongono questo lavoro, sicuramente colmo di quelle che sono influenze importanti: melodie che richiamano il passato dei Genesis, articolazioni prese dal mondo del jazz ed eleganza derivante dalla musica classica. Ne vien fuori un disco raffinato, estremamente godibile, che scorre via in maniera fluida e gradevolissima. I brani sono articolati al punto giusto, non conoscono irruenza ed è immediato il feeling che da essi trapela. I musicisti interagiscono benissimo tra di loro, il vibrafono e le marimba di Pachera trovano il loro spazio, con suoni caldissimi e intriganti, senza toglierne agli altri strumenti e senza appesantire minimamente le composizioni. La sopraffina cura per gli arrangiamenti e i timbri di gran gusto adottati sono altre caratteristiche importanti, indici evidenti di un fare professionale e di una passione sincera. L’album rappresenta, quindi, una di quelle impreviste sorprese che capita di incontrare esplorando l’universo del progressive, uno di quei dischi sui quali è davvero un piacere soffermarsi, cosa che non accade a numerose meteore che passano spesso senza lasciare grandi tracce. La ricerca di Pachera e la sua voglia di far avvicinare con successo il prog e il jazz trovano davvero compimento. Caro Michele, il tuo sogno si è avverato e, sperando che continui sulla strada intrapresa, immagino che i risultati che hai ottenuto possano soddisfare te, come tutti coloro che avranno l’avvedutezza di avvicinarsi alla tua musica.

 

Peppe di Spirito

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