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PROVIDENCE There once was a night of ''choko-muro'' The Paradise Made In Japan 1996 JAP

Con questo lungo ed enigmatico titolo si ripresentano, a 6 anni dal primo album, i PROVIDENCE, di cui abbiamo già parlato nel numero scorso nello spazio demos. Già in passato il gruppo non rappresentava solo l'ennesimo nome in più che andava a far parte della pur apprezzabile schiera dei cloni iper-sinfonici dell'allora affollata scena giapponese, cercando di proporre, in mezzo a tutto ciò, qualcosa di leggermente diverso. In questa sua nuova incarnazione il tiro pare essere stato aggiustato: adesso i PROVIDENCE tengono maggiormente fede al proprio nome dai rimandi crimsoniani, riuscendo a sfornare un'opera che, pur allettando i palati affamati di Prog con Mellotron (ma si tratta di un semplice Vintage), sinfonico e settanteggiante, riesce a costruire un edificio musicale capace di assalire l'ascoltatore con un bombardamento aggressivo, ora quasi hard, ora invece dai toni romantici, ora infine caratterizzato da atmosfere strane e vagamente inquietanti. La voce della cantante rimanda certo al tipico stile giapponese (e il cantato è in madre lingua), ma trovo che non tolga nulla alla bellezza delle musiche. Su tutto spicca la suite omonima, 19 monumentali minuti divisi in vari movimenti che lasciano senza fiato dal primo all'ultimo secondo, senza sapere cosa ci può riservare l'attimo successivo. Penso che molti saranno d'accordo con me se vi consiglio di investire qualche liretta in più per acquisire quest'album.

 

Alberto Nucci

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