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PICCHIO DAL POZZO Live (DVD) I dischi dell'espleta 2013 ITA

Nel Picchio dal Pozzo in teoria conta la musica, non l'immagine. E in un DVD che vuole essere testimonianza di un concerto (tenutosi a Genova nel 2011), questo assume un'importanza paradossalmente elevata. La sfida è di catturare l'attenzione grazie alla musica, lasciando alla parte visiva esclusivamente il compito di permettere ad un pubblico di appassionati di capire come dei validi ed esperti musicisti siano in grado di coinvolgere suonando i propri strumenti.
Niente inquadrature ardite, virtuosismi visivi o effetti speciali, quindi, solo i musicisti che suonano, con le loro espressioni, la concentrazione, il sudore sulla fronte ed il coinvolgimento. Il tutto è accompagnato però da immagini, spezzoni di video e animazioni che scorrono su uno schermo posto sullo sfondo. La parte visiva ha il pregio di non essere invadente e di non distogliere l'attenzione dalla musica, riuscendo quindi nel suo ruolo di accompagnare le note con richiami al tema dei singoli brani.
Così si passa dall'inizio minimale e melodico di "Merta" al concentrato di profumi di Canterbury contaminati da spruzzate zappiane di "Coccomelastico", al mirabile esempio di coesione e atmosfere raffinate di "Off", dove è il pianoforte a fare da guida ai vocalizzi di Aldo de Scalzi ma è il clarinetto di Edmondo Romano ad essere spettacolare nel disegnare linee melodiche e punteggiare tutto il brano insieme al basso fretless. "Il Presidente" è un vecchio brano che propone nel testo un'ironia attualissima, rimarcata dal mix di immagini e animazioni dedicato ad un noto personaggio che ha dominato la scena politica italiana degli ultimi due decenni. La componente visiva assume un'importanza maggiore in "Adriatico", che rende omaggio a Demetrio Stratos con la sua voce ed il suo volto, oltre che con la musica, e in quello di "La bolla", nella quale le immagini spettrali tratte da un documentario sull'incidente di Cernobyl si sposano alla perfezione con la musica che alterna sezioni melodiche ad altre più dissonanti e sinistre. "Napier" mette alla prova le capacità dei musicisti, con le sue sezioni che si incastrano tra loro, l'andamento percussivo e i tempi dispari. Inutile dire che l'esecuzione è perfetta e naturale. Anche ad un attento esame visivo, la concentrazione non prevale sulla naturalezza e la spontaneità nel suonare. "Lindbergh" porta lentamente verso la fine dell'esibizione, con i suoi momenti fusion e la voce di Aldo de Scalzi protagonista, ma è "Uccellin del bosco" a fare da breve e divertente conclusione, tra i fiati, la chitarra di Paolo Griguolo e tutta la spensieratezza che può essere racchiusa in tre minuti e mezzo di durata.
Il DVD finisce quasi inaspettatamente e con un senso di rimpianto, tanto è gradevole la visione del concerto. La qualità audio è ottima, mentre quella video può essere definibile come discreta. Non ci sono effetti particolari, come già detto, solo qualche fermo immagine che sottolinea ogni tanto certi passaggi o l'espressione dei musicisiti. Quello che colpisce maggiormente però è il sound leggero e morbido, piacevolmente jazzato, intriso di umorismo, eseguito tra i sorrisi e gli sguardi d'intesa che i componenti della band, ufficiali e ospiti, si scambiano durante l'esibizione. Accompagna il concerto anche un documentario che ricostruisce attraverso le interviste, i ricordi, gli aneddoti e le storielle dei componenti originali del gruppo, la storia del Picchio dal pozzo, realizzato in maniera originale e goliardica.
Un ottimo DVD dunque, consigliato anche a chi non sapeva che in Italia il Canterbury sound aveva i suoi rappresentanti già negli anni settanta.


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Nicola Sulas

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