Album risalente al 1978 ma mai pubblicato fino ad ora con l'aggiunta di tre bonus tracks (mediocri a dir poco). L'autore, Julio Presas, è conosciuto anche per essere stato il chitarrista dei Materia Gris con i quali ha registrato "Oh perra vida de Beto", quella che è considerata la prima Rock Opera argentina. Il materiale contenuto in questo CD avrebbe dovuto costituire il primo album solista di Julio ma la musica è rimasta dimenticata, per anni, in un cassetto di casa sua. Anche se registrato su supporti precari, la qualità audio dell'album non è da disprezzare. Abbiamo una serie di brevi idilli (il pezzo più esteso non raggiunge i 6 minuti) dai toni intimistici e sognanti. Graziose tracce di chitarra acustica, sempre presenti, tastiere tutt'altro che invadenti: il territorio su cui ci muoviamo sembra essere quello Canterburyano dei Caravan più rarefatti ed annoiati. Predomina comunque il senso dell'incompiuto e del non definito per quelli che sono degli schizzi più che dei veri e propri dipinti. Qualcosa che fa piacere ascoltare per la gradevolezza, per la volontà di riscoprire qualche significativa radice alla base del prog argentino, ma che comunque non ci avrebbe fatto piangere chissà quale perdita se non fosse mai stato riesumato da quel famoso cassetto di cui prima si parlava.