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QUEST Opposite sides of the picket fence autoprod./PMM 1995 USA

Primo album vero e proprio per questa esperta band americana (di Cleveland, Ohio), la quale finora aveva però realizzato solo singoli ed EP (il primo dei quali nel 1985). Le prime pietre di paragone cui possiamo pensare ascoltando i primi minuti del CD si chiamano Dream Theater e Yes (hanno anche aperto alcuni concerti di di Squire & soci), ma certamente risultano meno heavy dei primi e meno sinfonici dei secondi; si può forse meglio parlare dei Kansas. in tal senso. Il CD risulta senz'altro divertente, per chi ama sonorità ritmate ma non esasperate, pur non essendo certo banale. Tra le 11 canzoni presenti, alcune sono semplici e dirette, altre un attimo più elaborate; possiamo ricordare tra queste ultime "in the name of God", "Colorblind" ed "Irony". Anche "Four in the morning" sarebbe un bel pezzo... se non fosse però uguale a "The party" dei Marillion! Non c'è uno strumento che sovrasta gli altri, nella musica dei QUEST: l'amalgama tra i 5 musicisti è completa e non ci sono particolari assoli di chitarra o tastiere, oppure brani in cui la ritmica (pur precisa e funzionale) vada sopra le righe. Si tratta in sostanza di un album di cabotaggio medio-alto, senza cadute né eccessi di bellezza, ma accettabile come una buona produzione dal sapore più che gradevole.

 

Alberto Nucci

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