Molti tra voi probabilmente conoscono l'unico LP realizzato negli '80s dai brasiliani QUANTUM (ristampato su CD da Record Runner con una bonus track). un superbo mix di prog strumentale jazzato con sprazzi sinfonici. Pur autoprodotto, quest'album vendette più di 6.000 copie, venendo ristampato almeno una volta. Poco dopo quest'uscita, la band si sciolse, lasciando spazio per dei si dice a proposito di un secondo (già registrato) album che circolò in poche copie solo su cassetta. Le stesse voci dicono che il master di quest'album, una volta sciolto il gruppo, fu distrutto. Se questa è storia vera... cercherò di chiederlo a loro un giorno; dopo tutto... sono tornati! "Quantum II" è un nuovo lavoro di una nuova band (QUANTUM II) che include alcuni dei membri originali -Fernando Costa (tast), Reynaldo Rana Jr (tast) e Felipe Carvalho (bs)- ed i nuovi arrivati Luiz Seman (v) e Paulo Zinner (bt). I pezzi sono 8 (circa 6 minuti ciascuno) e la produzione è abbastanza buona, anche se la cover mi pare un po' pacchiana. Come d'uso per le produzioni brasiliani contemporanee, i testi sono in inglese (una cavoiata, non siete d'accordo?). La musica stessa non ha relazioni col primo lavoro. Adesso abbiamo una band influenzata da EL&P, con alcuni parallelismi con (e non è una coincidenza!) "Time travellers", il come-back degli O Terço. Cosa vuol dire ciò? Prog moderno con abbondanza di tastiere grandiloquenti, accettabile cantato in inglese e qualche buona parte, ma senza grande fascino. Talvolta pare come se il gruppo pensi troppo alla tecnica delle tastiere, piuttosto che alla musica. Su "Quantum II", tuttavia, ci sono più '70s che su "Time travellers". Possiamo avvertire anche qualche influenza mid-Yes. Un buon album, dopo tutto, ma nulla che lo faccia particolarmente brillare. Il cambio di nome è per lo meno onesto ma, anche così, non posso scacciare la sensazione che preferirei ascoltare qualcosa più sulla line dell'era "Quantum".