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QUEENSRŸCHE Operation: Mindcrime II Rhino / Wea 2006 USA

18 anni dopo la realizzazione del primo capitolo della storia di Nikki e Dr. X, i Queensryche pubblicano la seconda parte della storia facendo grande pubblicità all’evento e sfruttando commercialmente la richiesta insistente dei fan di dare seguito a quello che molti considerano il capolavoro della band. Di tempo ne è passato a sufficienza per dare un giudizio complessivo sulla storia musicale del gruppo, ma credo che sarebbe ridondante oggi ripercorrere i loro periodi meno progressive nonché quelli più promettenti al solo scopo di giustificare la pubblicazione di questo cd. In termini di formazione oggi i Queensryche sono Geoff Tate, Michael Wilton, Eddie Jackson, Scott Rockenfield e il recente acquisto Mike Stone alla chitarra. Qualcosa è cambiato dal 1988? In termini di formazione sì – come visto – ma in termini musicali? E qui sta forse la base di discussione, perché i Queensryche confezionano “Operation: Mindcrime II” come se avessero dovuto registrarlo nel 1989. Incredibile? Probabilmente questa cosa può risultare il punto debole del cd e al contempo il suo punto di forza. Per anni lo zoccolo duro dei fan della band di Seattle non faceva che richiedere a gran voce questo ritorno a sonorità molto heavy metal con venature prog (e l’opener “Freiheit Ouvertüre” fa ben sperare in termini di contenuti prog), ma al contempo molti richiedevano una presa di distanza dagli ultimi poco significativi lavori da studio. E in definitiva, a mio parere, non è accaduta né una cosa né l’altra. Oggi l’heavy metal tradizionale è molto richiesto, in una sorta di revival della NWOBHM, mentre l’offerta è sempre più esigua (forse gli Iron Maiden sono tra i pochi a portare avanti un discorso musicale che molti ritengono oramai arci-superato). Nel complesso “Operation: Mindcrime II” non deluderà i fan e nel contempo li deluderà tutti, perché non risulta così ardito da presentare qualcosa di nuovo, come in definitiva fu il primo capitolo della storia.
Aria fritta? Probabilmente, tuttavia e proprio questa l’impressione che si ha ascoltando i quasi 60 minuti del cd, lasciando solo la sensazione che “Operation: Mindcrime II” sarebbe potuto essere quello che non è riuscito ad essere. Nel complesso il senso di nostalgia viene anche acuito dalla presenza di Ronnie J. Dio (gloria indiscussa del passato heavy metal inglese) nella parte di Dr. X e allora ci si domanda per l’ennesima volta “Questo secondo capitolo è all’altezza del primo?” e la risposta inevitabile è “No!”. Ma questo non perché oggi i Queensryche siano meno bravi, meno professionali, meno ispirati: solamente perché il nostro cuore probabilmente è rimasto con “Operation: Mindcrime” e probabilmente se quest’ultimo non fosse esistito ora grideremmo al miracolo o forse non sarebbe nemmeno esistito il secondo capitolo.
Poi, scritto tutto questo ci sovviene un altro dubbio: e se questo non fosse l’inizio dell’uscita da un periodo poco esaltante della band? E se “Operation: Mindcrime II” non fosse altro che il ritorno a grandi cose? Beh, noi ce lo auguriamo di cuore... e intanto torniamo ad ascoltarlo per capirne il significato.

 

Marco Del Corno

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GEOFF TATE Geoff Tate 2002 

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