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QUIKION Escargot bianco Poseidon/ Musea 2009 JAP

Nella discografia dei Quikion pubblicata dalla Poseidon mancavano ormai all'appello questo “Escargot Bianco”, mini cd uscito nel 1999 per la piccola etichetta Kinakotake Records e il misterioso “Yoru No Harp”, uscito due anni dopo per la Trinity Records. L'etichetta di Hiroshi Masuda, con la tradizionale collaborazione della Musea, è così riuscita a ristampare dopo dieci anni dalla sua uscita “Esgargot Bianco”, secondo cd in ordine cronologico pubblicato dai Quikion (successivo all'esordio di “Hallelujah”) e contenente originariamente quattro brani; questa ristampa arricchisce il mini cd di altri quattro pezzi, tre brani registrati dal vivo inediti più un'estratto dal concerto in dvd uscito nel 2005. Chi segue Arlequins da un po' di tempo avrà sicuramente un minimo di familiarità con questo trio nipponico, la cui caratteristica è quella di proporre una strana commistione di musica folk proveniente da quasi ogni angolo del pianeta, una sorta di world music minimale ed intimista suonata con il semplice utilizzo di un accordion, una chitarra acustica ed un glockenspiel, il tutto guidato ed interpretato dalla gentile e vellutata voce di Totoki Yukiko. Cosa abbastanza curiosa, gli elementi tradizionali nipponici e dell'estremo oriente sembrano in genere (volutamente?) ignorati dai Quikion, al di là del cantanto in lingua madre della Totoki... In “Escargot Bianco”, titolo che richiama uno dei piatti tipici della cucina francese, si respira l'atmosfera della vecchia Europa, atmosfere suggestive e romantiche di un mondo che ormai rischia di scomparire... I quattro pezzi originali di questo cd sono quanto di più gentile e grazioso si può immaginare dai Quikion, dalla piccola ed ironica ballata rurale di “Escargot Bianco” che apre il cd a ritmo di valzer, ad una più austera e seria “Lapis Lazuli”, classica composizione folk europea dalle tonalità malinconiche, impreziosita dai contrappunti del glockenspiel e dalle belle melodie tratteggiate dalla chitarra acustica e dall'accordion. “Incomplete Polka” non tradisce le aspettative e riesce ad evocare con una certa energia arie popolare e danze al chiaro di luna fra le campagne d'Europa... probabilmente il massimo dell'esotismo per un ascoltatore giapponese! Chiude in tono più dimesso e sereno la tranquilla “Duga Duga”, titolo che è un po' una dichiarazione di felicità per i Quikion. Piuttosto interessanti sono i restanti brani inediti: in “Caravan Song” e “Hushabye” interviene il basso di Takamori Ikuya a dare un feeling vagamente jazzato alla musica dei Quikion, un piccolo ingrediente in più che potrebbe benissimo arricchire il già ampio repertorio stilistico dei Quikion...


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Giovanni Carta

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