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THE RUNNING MAN The running man Neon 1972 (Akarma 2000) UK

I Running Man con molta probabilità furono una delle ultime power trio band con formazione basso-batteria-chitarra (alla Cream per intenderci) veramente interessanti provenienti dal calderone progressivo inglese degli anni settanta, e nonostante il supporto della Neon, una sottoetichetta della RCA dedita al rock più ricercato e sperimentale, ebbero vita effimera riuscendo a pubblicare, almeno per quanto mi è concesso sapere, un unico album. Ed è un vero peccato che tanto talento sia andato sprecato visto che i tre musicisti guidati dall'eccellente chitarrista e bassista Ray Russel seppero dar vita ad un personale e suggestivo hard-prog-jazz dalle sfumature lievemente psichedeliche che a mio avviso ben poco concedeva alle sonorità canterburiane allora tanto in voga, dando invece maggior risalto all'aspetto più viscerale e grintoso del rock tanto da creare una contaminazione esplosiva piuttosto inedita fra l'hard ed il jazz più libero ed aggressivo, grazie in particolar modo alla collaborazioe del sassofono di Gary Windo, spesso ai limiti dello spasimo nella migliore tradizione free jazz. Interessante è pure la scelta di alternare ai brani maggiormente movimentati e dinamici una serie di brani intimistici di breve durata particolarmente vicini ai Procol Harum più riflessivi e pacati... e mi sembra un bene inoltre ricordare la superba prestazione vocale del cantante Alan Greed, dotato di una versatilità e potenza davvero rara ai giorni nostri. Cosa dire, per gli appassionati questo disco potrebbe diventare addirittura un must, specie per chi ama allo stesso modo sia l'alto voltaggio in musica che l'intelligenza e l'eclettismo compositivo.

 

Giovanni Carta

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