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RAEL Mascaras urbanas Orange Music 1992 ARG

Avevamo avuto notizia di questa band già da tempo, ma procurarsi questo disco era impresa davvero ardua. Il perché è presto detto: si tratta di un gruppo argentino il quale ha pubblicato il suo album per una piccola etichetta statunitense fuori dal giro convenzionale del Prog. Il motivo per cui parliamo di quésto CD nonostante la sua vecchiaia e la sua difficile reperìbilità va però a ricercarsi nella sua bellezza. Sono un grande estimatore del Prog sudamericano, ma solo in pochi casi, e comunque trattasi di dischi molto datati, mi era stato dato ascoltare un cosi bell'album. Astenetevi dalla ricerca voi che non amate troppo i gruppi che si rifanno ad un modello preciso, poiché i RAEL hanno un riferimento ben definito e si chiama, come avrete già intuito, GENESIS. Davvero paurose, a tratti le somiglianza col noto gruppo: dalla voce del cantante, alle tastiere alla Banks, eccetera. Il tutto viene stemperato, direi anche arricchito, da una forte influenza di rock sudamericano (non aspettatevi samba, tango et similia...) che rende peculiare l'ascolto di questo disco per le orecchie di noi poveri europei. Il cantante alterna testi in spagnolo ad altri in inglese, ma non vedo grosse differenze qualitative tra gli uni e gli altri. Non notiamo inoltre lunghe durate per le otto canzoni presenti, se si eccettuano gli otto minuti di "Momo", anzi i pezzi sono piuttosto brevi, senza andare affatto a discapito della qualità. Tra di essi possiamo menzionare la già citata "Momo" (chiudete gli occhi ed immaginate un'altra "Cinema show") e le altre super-genesisiane "Vientos del Este" ed "Icarus"; ma per gli altri non si può parlare di pezzi deboli. Un gruppo che rinverdisce i fasti dei connazionali PABLO EL ENTERRADOR ed ESPIRITU!. Coloro che possono essere interessati ad un album del genere avranno certamente capito che può valere la pena di sbattersi un po' per procurarselo.

 

Alberto Nucci

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