Home
 
RETROHEADS Introspective Unicorn Digital 2006 NOR

Sono diventate sette le teste che si voltano indietro a rimirare con occhio moderno la musica del passato (il nome del gruppo era stato appunto scelto per sottolineare che la loro musica preferita è quella degli anni Settanta). A dire il vero diverse teste sono cambiate: rimangono stabili quelle di Tore Bø Bnedixen (basso e tastiere), Tommy Berre (chitarre) e Ann-Kristen Brendixen (cori) mentre entrano nella formazione la corista Deborah Girnius (che suona anche il flauto), il lead vocalist Mike Mann, il batterista Trond Gjellum ed il tastierista Gry Anett Stordahl. L'intento è sempre quello: creare musica moderna partendo dai suoni del passato ed il risultato lo potete apprezzare nelle nove tracce che compongono questo secondo CD: nove tracce abbastanza eterogenee ma accomunate sempre da una costante vena melodica e dall'amore per sonorità retrò. In un certo senso già in questa dichiarazione di intenti si può leggere un certo punto di contatto con i Flower Kings, band che i nostri norvegesi devono avere bene in mente e persino lo stile canoro di Mann in qualche modo ci riporta a Stolt, anche per quanto riguarda certe soluzioni corali. I suoni sono prevalentemente notturni ed eleganti, spesso di ispirazione Floydiana, con inserti sinfonici dominati da tastiere vintage. L'architettura delle canzoni è comunque sempre snella e vengono evitate soluzioni roboanti a vantaggio di spartiti più immediati e atmosfere melodiche che a volte si spingono sul versante del new prog, come in "Rainy Day", una traccia piacevole e senza troppe pretese; altre volte possiamo godere di un serioso pop sinfonico, di buona fattura ma forse sin troppo prevedibile. Nell'ambito di composizioni snelle, dal taglio moderno, vi è l'innesto gradevole di tastiere dal sapore vintage, usate con grande parsimonia, nei momenti culminanti, chitarre dal suono netto e parti corali femminili che rinvigoriscono un minimo la performance di Mann soprattutto nei ritornelli. La qualità di registrazione è buona, come quasi sempre accade per le produzioni Unicorn, e direi che questo album è bello soprattutto per i suoni, puliti ma caldi quando ce n'è bisogno. Si tratta in sostanza di un album semplice, non pretenzioso, forse dai toni un po' spenti e alla lunga forse un po' troppo piatto, ma senza dubbio realizzato bene.

 

Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

RETROHEADS Retrospective 2004 

Italian
English