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RADIO MASSACRE INTERNATIONAL Rain falls in grey Cuneiform Records 2007 UK

La morte di Syd Barrett avvenuta nell'estate del 2006 è stato un evento infausto quanto toccante, la conclusione di un'esistenza drammatica segnata dal genio e compromessa da un inesorabile processo di disgregazione psico-fisica. Fra i diversi tributi più o meno postumi dedicati alla memoria di Roger Keith "Syd" Barrett usciti negli ultimi anni, brilla di una luce particolare "Rain Falls in Grey" dei Radio Massacre International, registrato quasi di getto dopo la morte di Syd e pubblicato dalla Cuneiform. Quest'ultima uscita dei Radio Massacre International, successiva alla performance elettronica di "Septentrional" nonché seconda pubblicazione sotto Cuneiform, vede i nostri tre corrieri cosmici inglesi cimentarsi con strumenti e ritmiche rock più tradizionali (basso, batteria), allontanandosi sensibilmente dalle improvvisazioni puramente elettroniche per orientarsi definitivamente verso il rock psichedelico più classico ed incontaminato. Accanto al trio storico composto da Steve Dinslade, Gary Houghton e Duncan Goddard, si aggiungono Martin Archer ai fiati (sax vari, clarinetto) e Cyndee Lee Rule al violino elettrico. I Radio Massacre International con "Rain Falls in Grey" sono così riusciti a realizzare un personale tributo convincente ed appassionante, non solo grazie al loro riconosciuto talento visionario ma anche grazie ad una ricostruzione minuziosa di elementi pinkfloydiani tratti da "The Piper At The Gates Of Dawn". L'omonima suite d'apertura si apre con un'incalzante ritmo di batteria preso direttamente da "Astronomy Domine" ed i tipici effetti in glissando della chitarra elettrica, una chitarra elettrica che è diventata presto l'archetipo psichedelico per eccellenza... E "Rain Falls in Grey" oltre a voler essere un degno tributo a Syd Barrett diventa di conseguenza anche un ideale tributo di sessanta minuti al rock psichedelico europeo: gli elementi musicali si arricchiscono così di richiami agli Ash Ra Temple, Tangerine Dream, Gong, Hawkwind e Klaus Schulze... Ed ancora una volta ascoltando un disco dei Radio Massacre International si ha la netta impressione di ascoltare una musica proveniente da sfere superiori alla nostra realtà, sonorità profonde che sembrano sfuggire del tutto la grigia banalità del vivere quotidiano. In casi come questi possiamo tranquillamente evitare di approfondire i dettagli di ogni singola composizione, basta sapere che la musica dei R.M.I. è prettamente strumentale ed in questo caso concede ampie e dilatate aperture melodiche tracciate dagli assoli di chitarra crepuscolari, melanconici come l'atmosfera generale che caratterizza l'intero disco. Da segnalare infine la copertina del cd, realizzata nientemeno che da Daevid Allen, altro grande discepolo di Syd Barrett.

 

Giovanni Carta

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