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REGAL WORM Pig views Uranium Club 2018 UK

Il terzo album di questa band era uno di quelli che molti attendevano con impazienza, da ben 4 anni, essendo i primi due lavori ancora ricordati per le loro qualità e per le musiche, senz’altro nel filone del Progressive Rock ma contraddistinti da musiche sufficientemente personali, artisticamente valide e, soprattutto, decisamente piacevoli. La musica dei Regal Worm si colloca all’incrocio delle strade che portano rispettivamente verso un Chamber Rock moderatamente complesso con qualche atteggiamento RIO, delle moderate influenze canterburyane ed un Prog sinfonico ben orchestrato anche se non troppo bombastico e dai tenui contorni psichedelici. La buona notizia è che tutto ciò viene fortunatamente confermato anche in questo nuovo album, dal bellissimo artwork, disponibile anche in doppio vinile.
Il multistrumentista Jarod Gosling è ancora saldamente alla guida del progetto, suonando tutto l’impossibile, a cominciare da un imponente set di tastiere che si fanno ovviamente adeguatamente sentire, ma chiamando comunque accanto a sé alcuni cantanti (due maschi e due femmine) e musicisti aggiuntivi ai fiati (sax e flauto), chitarra acustica ed arpa.
La musica è brillante, divertente ed apparentemente spensierata, con umori buffamente tronfi e circensi che rivestono in modo leggero la prima parte delle 9 composizioni (due in più nell’edizione in vinile) e che ci portano inevitabilmente a scomodare anche il nome di Frank Zappa. Tutte le canzoni ad ogni modo hanno sviluppi imprevedibili e cambi di tempo tanto improvvisi quanto naturali. Le prime 4 canzoni, tutte con dei titoli quanto meno bizzarri e creativi, sono tuttavia anche le più bizzarre nelle loro caratteristiche musicali ed hanno connotati abbastanza simili, giocosi ed estrosi. Non nascondo che questa prima parte dell’album sia di gran lunga la mia preferita, decisamente quella che ritengo contenga le cose artisticamente più valide. Deliziosa ad esempio la seconda traccia “Revealed as a True Future Tyrant”, quella forse più orientata verso Canterbury, ma anche l’eccentricità tutta British di “Rose Parkington, They Would Not Let You Leave”, tra Zappa e degli ipotetici Cardiacs dai suoni più sinfonici.
I 15 minuti di “The Dreaded Lurg”, introdotta dalla brevissima “Jag Vet”, segnano l’inizio della seconda parte dell’album, in cui le atmosfere si fanno più fredde e oscure. Non a caso questa sezione viene intitolata “Under den Svenskavintern (During the Swedish Winter)”. La traccia summenzionata è quasi interamente strumentale (se si eccettuano dei vocalizzi che fungono quasi da Mellotron aggiuntivo), a tratti con connotati cinematici, e alimenta un’inquietudine d’ascolto che ci era finora ignota. La delicata, soffusa e musicalmente minimale “Crystallisation”, cantata in un sussurro, ci prepara all’ultima traccia (con la quale usciamo dalla sezione invernale), solenne ed inquietante, introdotto dalla fisarmonica, con un bel finale in crescendo strumentale e orchestrale.
Anche quest’album, come i due precedenti, segna il successo e la riuscita artistica di questo progetto di Jarod Gosling, incredibilmente e piacevolmente stravagante.



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Alberto Nucci

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REGAL WORM Use and ornament 2013 

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