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GREG SEGAL In search of the fantastic Phantom Airship 2002 USA

Una delle due menti degli statunitensi Jugalbandi si è recentemente esibita in un disco solista strumentale che, sfruttando al meglio la moderna tecnologia, presenta un progressive dai tratti oscuri, in cui il RIO flirta con la musica cosmica, producendo un sound abbastanza contorto. Pur puntando più sull'atmosfera che sulla cervelloticità, i suoni sprigionati dalle chitarre, dalle percussioni e dalle apparecchiature elettroniche di Segal generano una sorta di vortice ipnotico in cui l'ascoltatore deve solo lasciarsi trasportare. Ritmi tribali, melodie orientaleggianti, nenie allo xilofono, distorsioni e ruggiti chitarristici, arpeggi bizzarri alla 12 corde ed effetti sonori di ogni tipo sono le caratteristiche fondamentali di questo cd, che è molto lungo e che sembra racchiudere al meglio l'eredità di certi esponenti del kraut-rock dei seventies in un'ideale unione con le dissonanze e la sperimentazione del Rock In Opposition. Un prodotto, quindi, non proprio di facile fruizione, ma che va premiato per coraggio, intraprendenza e ingegno e per la sua capacità di far viaggiare la mente.

 

Peppe Di Spirito

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