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SILOAH Sukram gurk Garden of Delights 1972 GER

Qui siamo nel campo della psichedelia pura, altroché! Già a partire dalla copertina acida quanto basta e dal titolo del disco (che è il nome di un appartenente al gruppo scritto al contrario!) si capisce la piega che prende il lavoro già dopo due minuti dall'inizio. Ci troviamo nelle spiagge lisergiche tanto care ai primi Floyd, quelli di "Saucerful of secrets" tanto per intenderci. E non ci sono passi falsi in nessuna direzione, ve lo garantisco. L'organo la fa da padrone in tutti i pezzi e ci fa tornare alla mente il Rick Wright dei giorni migliori mentre il basso serve a dare un po' di tono e la batteria segue il cadenzato 4/4 invece di imporlo.... Della chitarra nessuna traccia e si ode anche poca voce (ben lontana dal microfono quando presente!). I brani lunghi ricordano incredibilmente "Ummagumma" e la già citata "Saucerful". Tecnicamente il gruppo lascia alquanto a desiderare (beh, nemmeno i Floyd brillano in questo campo!) ma in questo tipo di progetti di inizio anni '70 conta più l'emozionalità e il messaggio che ci viene inviato, e in questo caso il lavoro mi pare davvero sincero! Unica nota stonata la bonus track che è una ballata commerciale, di tutt'altro stampo rispetto al lavoro pubblicato originariamente. In questo pezzo la voce è registrata meglio ed è presente anche una chitarra elettrica! Della serie: la sagra della commercialità! Comunque, il mio giudizio è positivo per questo lavoro poco prog (in senso stretto) e molto acido, ma tenete conto che a me piacciono da impazzire i Pink Floyd... anche adesso!

 

Marco Lastri

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SILOAH Siloah 1970 

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