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STINKHORN Tunguska Stinkhorn Music 2001 USA

Il secondo album di questo quartetto americano (Brian Heaney, chitarra; John Morris, basso; Michael Monhart, sax; Howard Ouchi, batteria) non fa altro che ribadire le buone impressioni del convincente debutto. La title-track posta in apertura del nuovo lavoro è la migliore presentazione possibile per gli Stinkhorn: chitarra frippiana in primo piano, ritmiche jazzate ed un sax quasi delirante a completare il tutto. In effetti, questa band unisce lo sperimentalismo sonoro dei King Crimson (periodo '73-'74) e del jazz-rock elettrico di Davis in un disco interamente strumentale, contenente 15 tracce che in alcuni frangenti sembrano quasi improvvisate, pronte a sorprendere attraverso soluzioni inaspettate. I ritmi cambiano continuamente, pur mantenendo intatta la loro attitudine jazzistica, così che Heaney e Monhart possono giocarci sopra con i loro strumenti orientandosi a tratti verso il jazz, a tratti verso il rock, con spunti ora dissonanti, ora più melodici, e sempre pronti a contaminare al meglio le influenze, che in minima parte mostrano anche qualche traccia di blues. "Tunguska" è un disco ben suonato che non farà fatica ad entrare nel cuore di chi ama le sonorità descritte.

 

Peppe Di Spirito

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