Sotto la guida della bionda tastierista Amanda Adams gli americani Seven 13, attivi dal 1997, hanno evidentemente l'intenzione di crearsi un buon seguito nell'attuale panorama rock attraverso una frenetica ricerca dell'attenzione necessaria per poter, in qualche modo, "sfondare"... dei sei elementi che compongono il gruppo fa parte una misteriosa quanto avvenente "ballerina" e coreografa responsabile delle performance (presumibilmente molto teatrali!) live del gruppo, Lauren Doucette, mentre dal punto di vista promozionale i Seven 13 hanno già avuto la pensata di girare un video tratto da un loro singolo, "Drink", nulla di speciale, e di realizzare pure una specie di poster da appendere nella nostra bella stanzetta. Però la musica è davvero quella che è, ovvero una sorta di ibrido pop-hard canzonettistico assolutamente privo di spunti realmente interessanti, dominato da una serie di ballate strappalacrime e, soprattutto, dal cantato pedante e piuttosto scadente di Kenneth Michael. Aggiungiamo l'aggravante di una copertina davvero brutta ed il pastrocchio è compiuto. Magari con un differente vocalist le sorti di questi Seven 13 potrebbero anche risollevarsi, alcuni brani non sono neanche troppo spiacevoli ed in genere i musicisti coinvolti in questo disco potrebbero celare un potenziale creativo tuttora (evidentemente) inespresso. Per adesso però le aspettative rimangono ben poche.