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SALEM MASS Witch burning autoprod. 1971 (Akarma 1999) USA

Ormai è da un po' di tempo che critici ed etichette discografiche sono alla ricerca di meteore musicali impossibili, gruppi che registrarono in condizioni solitamente proibitive il loro bel dischetto d'esordio, con la speranza di qualche riscontro di pubblico - e di moneta - per piazzare poi un secondo disco. Per fortuna, in questo vasto panorama di promesse mancate non è troppo difficile imbattersi in qualche opera di valore più che discreto. I Salem Mass, gruppo proveniente dall'Idaho, composto dal tipico quartetto basso-batteria-chitarra-tastiere, tentarono la fortuna nel 1971 dando alla luce sette brani a metà strada fra l'hard americano e tentazioni più britanniche. Si ha l'impressione di ascoltare gruppi come i Led Zeppelin, interpretati però con una sensibilità tutta americana. Comunque, il motivo di maggior interesse è l'utilizzo costante di un moog strapazzato e frustato a dovere, e chi ha orecchie per intendere. Di certo il disco non è privo di difetti, la produzione dei suoni non è certo eccellente e le stesse composizioni talvolta si lasciano andare a soluzioni un po' troppo sempliciotte. Difetti che ad ogni modo non compromettono il fascino e il mistero che circondano un disco come "Witch burning", che non manca di grinta e convinzione!

 

Giovanni Carta

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