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MARKUS SEGSCHNEIDER Behind a veil autoprod. 2002 GER

Piano, archi e fiati guidano "Shadowlands", due magici minuti strumentali di delicato stampo classicheggiante che aprono questo bel disco del compositore tedesco Markus Segschneider, classe 1971, originario di Colonia. Subito in grande evidenza, quindi, le notevoli doti di songwriting di questo polistrumentista che riesce a creare in "Behind a veil" - suo secondo album - una manciata di canzoni di squisita fattura. Segschneider canta e suona chitarre e tastiere, ma si circonda anche di un nutrito numero di musicisti che sono impegnati con strumenti classici. Si succedono cosė composizioni di varia natura e se non mancano riferimenti barocchi; č comunque possibile ascoltare spunti di cantautorato colto, influenze derivanti dai nomi pių classici del progressive, arrangiamenti da musical, elementi di musica contemporanea, pop-rock moderno e intelligente ed anche un brano per solo flauto (la fugace, ma intensa, "Amsterdam"). I momenti migliori sembrano quelli maggiormente orchestrali come "Words on their way", "Oakwood" e "Camden town", che , per struttura e suoni, possono rievocare i fasti dei primi Moody Blues e dei loro brani che univano pop e musica sinfonica. Ma tutte le tracce del cd sono interessanti, a dispetto della loro breve durata. Infatti, ad eccezione dell'ultimo brano che raggiunge quasi i sette minuti, negli altri episodi vengono al massimo sfiorati i quattro minuti. Eppure, quando un disco č costruito e suonato cosė bene non si avverte alcuna nostalgia per le lunghe suite e le spettacolari esibizioni tecniche.

 

Peppe Di Spirito

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MARKUS SEGSCHNEIDER Chamber music 2003 

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