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SYSTEMS THEORY Soundtracks for imaginary movies Systems Theory Music Publishing 2004 USA

Un'incredibile unione di mille stili ed altrettante influenze in una varietà timbrica impressionante. Il trio americano formato da Greg Amov, Steven Davies-Morris e Mike Dickson si presenta al pubblico prog, dopo alcuni apprezzati demo, con un album che presenta tanti spunti interessanti e ricchi di fascino. Partiamo dalla molteplicità di suoni: tastiere che imitano un numero elevatissimo di strumenti, effetti di mellotron che rievocano strumenti classici, cori vari e l'epopea d'oro del prog, programmazioni elettroniche e loop vari, chitarre elettriche, percussioni di ogni sorta, ospiti al flauto, al dulcimer, al violino... Come riuscire a far convivere tutte queste sonorità e mantenere una compattezza espositiva che non renda un simile album molto dispersivo? Non so quale possa essere il loro segreto, ma i Systems Theory riescono pienamente in questo intento. Col risultato di creare una musica dalle varie sfaccettature, sinfonica, eppure moderna, complessa, eppure scorrevole e non difficile da ascoltare, evocativa, ma mai monotona. Anche il titolo del cd è decisamente azzeccato: "Colonne sonore per film immaginari". Il costante richiamo di scenari fantastici, di atmosfere emozionanti, di sensazioni intense, di un indefinibile appeal folcloristico, di aperture verso varie tradizioni risulta davvero particolarmente vivo e profondo. Le nove tracce presenti in quest'opera, pur abbastanza diverse le une dalle altre, mantengono un'identità di fondo che denota personalità e fantasia: nonostante si passi con facilità da aperture ariose a ritmi ossessivi, da momenti di puro romanticismo a sperimentazioni sonore mai eccessivamente ardite, miscelando accuratamente suoni acustici ed elettrici/elettronici, si avverte sempre una certa omogeneità espositiva. Bravi davvero questi musicisti a proporre un qualcosa di particolare senza mai risultare arzigogolati, presuntuosi o confusionari.

 

Peppe Di Spirito

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