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SIDE STEPS Verge of reality Poseidon/Musea 2005 JAP

Indipendentemente dal “tipo” di progressive in cui vanno ad inserirsi, di solito, i gruppi giapponesi che si impegnano in questo campo sono accomunabili per evidenti qualità tecniche, che, tra l’altro, amano esibire spesso senza freni. Non sto a citare i numerosi esempi di autocompiacimento che da anni arrivano dalla terra del Sol Levante, ma è sicuro che non sempre il talento da campioni si abbina a prodotti musicali di buona fattura. Non sempre… E se capita spesso di imbattersi in lavori con pecche di questo tipo, con quelle acrobazie fini a sé stesse che riescono a far trasparire solo una forte freddezza di fondo, fortunatamente le eccezioni non mancano ed una di queste risponde senza dubbio al nome Side Steps, gruppo attivo dagli inizi degli anni ’90 e dedito ad un prog infarcito di jazz-rock e di fusion. Il nuovo album, interamente strumentale, del quartetto in questione non può certo deludere gli amanti di questo filone, grazie a sette brani costruiti ed eseguiti benissimo da musicisti capaci e che sanno come infondere emozioni. I ritmi frizzanti, la “freschezza” che si respira per tutta la durata del lavoro (quarantotto minuti), i cambi di tempo, gli intrecci chitarra-tastiere, i rimandi ai connazionali Kenso, ma anche ai “classici” Brand X, Pat Metheny Group e Uzeb, sono lì a dimostrarlo! Non c’è un solo attimo di stanca, la musica scorre via che è un piacere e non ci sono passi falsi. Nulla di nuovo, si potrà dire, ad essere pignoli. E sarà pur vero, ma quando un “nulla di nuovo” è fatto e trasmesso così bene c’è davvero ben poco da rimproverare e penserei piuttosto agli elogi che andrebbero fatti ai Side Steps, ribadendo l’assoluta bravura di questa band comprovata da un cd molto bello la cui sofisticatezza (o la cui maniera, se preferite) non va mai a discapito della raffinatezza e del feeling. E’ difficile spiegare e definire quel qualcosa in più che hanno i gruppi più interessanti del progressive orientato verso la fusion rispetto ai colleghi a cui manca. In ogni caso, quel qualcosa ce l’hanno sicuramente i Side Steps!

 

Peppe di Spirito

Collegamenti ad altre recensioni

SIDE STEPS Steps on edge 1994 (Musea 2003) 
SIDE STEPS Alive II 2007 

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