Home
 
SYRINX Qualia autoprod. 2008 FRA

Desta sempre una certa sensazione trovare gruppi capaci di penetrare il lato oscuro della musica senza farsi trascinare nel vortice della plastificazione commerciale tipica di certi ambienti... A guardare bene la provenienza transalpina dei Syrinx (da non confondere con altre passate realtà musicali omonime) non ci sorprende più di tanto visto che la terra di Francia è sempre stata prodiga delle espressioni più romantiche, teatrali e “maledette” del progressive rock. Questo secondo disco dei Syrinx, ancora una volta autoprodotto, ci porta verso territori musicali ombrosi, inquietanti e totalmente strumentali: le velleità concettuali dei Syrinx sembrano però sensibilmente rivolte verso la cultura classica e la filosofia, lontani quindi da eccessivi cliché gotici. Il titolo “Qualia” (ovvero gli aspetti qualitativi delle nostre esperienze coscienti) ben rappresenta la costante mutabilità della musica dei Syrinx, una mutabilità che ci trasporta attraverso oasi sonore ingannevoli per lasciarci travolgere infine da tempestose ed implacabili aperture sinfoniche. La peculiarità principale in “Qualia” (come anche nel loro esordio “Reification”) sta nella combinazione di elementi elettroacustici, il tocco poetico di una chitarra acustica magistralmente suonata da David Maurin unito alle sinistre tastiere di Benjamin Croizy... Il risultato è uno strana e perturbante fusione di “ballate” folk, progressioni sinfoniche e tentazioni jazz, diluite all'interno di una sezione ritmica ineluttabilmente nervosa, tanto precisa quanto irregolare nella forma. C'è da dire che questa seconda opera dei Syrinx è in qualche modo più facilmente accostabile al progressive rock più, diciamo, tradizionale rispetto all'enigmatico esordio: sarà per il frequente e massiccio utilizzo del mellotron, per una maggiore sensibilità melodica, Qualia perde forse un pochino dell'originalità e della sperimentazione di “Reification” per qualcosa di più facilmente riconoscibile all'ascoltatore prog medio. L'atmosfera rimane comunque estremamente arcana, criptica, con punte di romanticismo malato e decadente che rimandano ai Pulsar (periodo “Halloween”) e Shylock; c'è qualche rimembranza del sinfonismo scandinavo anni novanta, addirittura certi momenti sembrano voler creare un ponte con Univers Zero e Present... Le sonorità acustiche del resto potrebbero quasi farci immaginare una (alquanto deliziosa) versione dark dei migliori dischi di Gordon Giltrap. Al di là di alcuni difetti abbastanza sopportabili, come per esempio la tendenza a complicarsi la vita con arrangiamenti a volte un tantino gratuiti e qualche citazionismo di troppo, “Qualia” si candida come una delle uscite più importanti del 2008. E il bello probabilmente deve ancora venire...

 

Giovanni Carta

Collegamenti ad altre recensioni

SYRINX Reification 2003 

Italian
English