A distanza di due anni dall’esordio con l’EP “Sto per tornare”, il gruppo lucchese di prog metal cristiano sforna il suo primo full-length album. Ricordiamo che il nome della band è la forma contratta di “Salmo 91.11”, a testimonianza del profondo impegno religioso di cui è intrisa la loro proposta musicale. Rispetto agli inizi non è più presente Alessandro Baggiani, uno dei due chitarristi, ma in compenso c’è finalmente un batterista, Ezio Drammi, anche se ufficialmente compare solo come ospite. Suoni limpidi, ottimo art work… ed i contenuti musicali? Ad oggi si è registrato senza dubbio qualche confortante passo in avanti, anche se le tre vocalist, Maria Londino, Sefora Bonaccorsi e Tania Petroni continuano a portare avanti il loro cantato modello “Paola e Chiara”, sembrando un po’ quelle liceali prime della classe che giocano a fare di tanto in tanto le dure. I testi adesso sono per fortuna un po’ più meditati, segno di una graduale maturità, ma ci sarebbe ancora da lavorarci su per non rendere scontato un messaggio che, evidentemente, si prende parecchio sul serio.
Eppure, la strumentale “Golgota” e le note profonde di basso nella parte iniziale della title-track facevano addirittura venire in mente i primi Time Machine. Non è un caso che proprio il bassista Giacomo Manfredi ed il chitarrista Francesco Romeggini risultino gli elementi migliori di “Volontà legata”. Il guitar player è infatti autore di pregevoli assoli in tutto l’arco dell’album. Qualcuno potrebbe dire che spesso si tratta di esercizi stilistici, ma resta sempre e comunque un bel sentire. Da rivedere le parti tastieristiche di Franco Londino, decisamente meglio al pianoforte. Sembrerebbe infatti che i tasti d’avorio non riescano a fare ancora da degno contraltare alle note di Romeggini, altro elemento da dover prendere in considerazione per una crescita ulteriore.
Al di là, però, degli appunti meramente tecnici, che prevederebbero dei cambi più o meno drastici per esternare definitivamente quanto di buono c’è in seno alla band, emerge il punto fermo che gli S-91 sono innanzi tutto l’esempio di una bella storia d’amicizia. Non saremo certo noi a suggerirne o ad auspicarne lo sfaldamento. Quindi, comunque sia, in bocca al lupo a tutti. E che sia fatta davvero la vostra volontà, ragazzi.