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SUPER-IDIOTS Music for non-idiots Kaakao Records 2012 FIN

Questo piccolo simpatico trio finlandese, penalizzato forse da una quasi totale assenza di promozione, sembra che sia stato completamente snobbato dalla maggior parte circuito progressivo internettiano... Per non parlare di quello jazz... Già, perchè dietro al sarcastico ed ironico monicker, forse ad indicare sottilmente la condizione di chi vuole fare buona musica in un mondo in cui la plastica è imperante, si cela dell’ottimo jazz rock venato di abbondanti porzioni progressive di svariata provenienza. Rigorosamente autoprodotto live in studio ad Helsinki tra il due ed il tre giugno del 2011 e stampato con il supporto della Kaakao Records, “Music For Non-Idiots” è una bella raccolta di brani strumentali, quattro brani originali e tre covers, rispettivamente di St. Vincent (alias Annie Clark, ex chitarrista dei The Polyphonic Spree), Sufjan Steven e Goblin (!). I super idioti, deliziosamente nerds come si può notare dal loro sito, sono nell’ordine: Aju, chitarrista, manipolatore elettronico ed autore di tutti i brani originali del cd, il contrabbassista Grunu ed il batterista e percussionista elettronico Taneli. La cifra stilistica di “Music For Non-Idiots” è quella di un post cool jazz rock onirico e sommesso, velato da eleganti e preziose intarsiature elettroniche: l’iniziale “The Party”, rilettura del brano di Annie Clark, tratto dal suo secondo album “Actor” uscito su 4AD nel 2009, è uno scarno e sofferto lounge jazz che ben si contrappone alla ricchezza vocale quasi orchestrale della versione di St. Vincent; la fresca malinconia retaggio delle terre scandinave si fa ancora più evidente in “Time Has No Mercy” e “Divine Fools”, dove si delineano arrangiamenti oscuri ed imprevedibili, talvolta al limite del jazzcore, e frammenti di anarchia free alla John Zorn. “Chicago” invece è un più rilassato e mondano riadattamento del bel brano pop corale di Sufjan Steven (tratto dal disco “Illinois”, 2005), un buon interludio per la suggestiva sperimentazione ambient-elettronica di “Amazing Things Will Happen” e l’ancor più sostanziosa cover jazz-funk prog di “Phantom”, ovvero “Tenebre” dei Goblin nella versione remix creata recentemente dal duo electro-house francese Justice: fortunatamente non c’è traccia di house in questo raffinato e dinamico riadattamento dei Super-Idiots e a dire il vero anche rispetto all’originale versione dei Goblin suona quasi del tutto irriconoscibile. I tre Super-Idiots chiudono infine il loro primo album sulle tonalità più tranquille e meditative di “Mattress Room”... Quello che più risalta in questo disco è il calore trasmesso da questi tre ragazzi, grazie sicuramente ad una registrazione di buon livello ed in particolare alla sensibilità strumentale e l’equilibrio con cui si dipanano le trame strumentali, mediante il costante ed evocativo utilizzo dell’elettronica, con la chitarra di Aju a fare da colonna portante in bilico tra le sonorità del primo Pat Metheny più astratto e metafisico, il post rock dei Tortoise, Bill Frisell e diversi frammenti di matrice crimsoniana. Si può trovare preventivamente un ampio, ottimo assaggio del loro repertorio live attraverso una serie di video filmati nel gennaio 2012 sul loro canale personale di Youtube... Direi proprio che vale davvero la pena conoscere i Super-Idiots!



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Giovanni Carta

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