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RICCARDO SINIGAGLIA Dimensions ADN/ReR Italia 2016 ITA

Recentemente abbiamo riscoperto con molto piacere la musica di Riccardo Sinigaglia con la pubblicazione di una performance live in studio del suo ensemble Correnti Magnetiche, una registrazione del 1989 che metteva in risalto una musica di improvvisazione sperimentale viva e vibrante, intrisa di riferimenti primordiali. Con questa nuova uscita, “Dimensions”, ritroviamo Sinigaglia in un contesto forse più meditativo ed elettronico con una raccolta di cinque composizioni registrate tra il 1989 ed il 1992 e rimasterizzate nel 2003; ritroviamo qui alcuni compagni delle Correnti Magnetiche come il violinista Maurizio Dehò, lo ricordiamo insieme al Gruppo Folk Internazionale e Moni Ovadia, la cantante soprano Rossana Maggia, l’oboista e sassofonista Mario Arcari, in particolare molti di noi lo hanno apprezzato per la sua partecipazione nel primo disco solista di Mauro Pagani, ed il flautista Emilio Galante.
Le dimensioni della musica di Sinigaglia si individuano in diverse realtà culturali e stilistiche che variano dalla musica classica contemporanea alla tradizione della musica mediorientale fino alle più moderne istanze elettroniche, relativamente al periodo in cui sono state effettuate le registrazioni. L’ispirazione panica, spirituale ed esoterica della musica di Sinigaglia si evidenzia nel clima esotico e mistico, lievemente criptico nei momenti più atonali ed avanguardistici però mai del tutto ostico all’ascolto. Trovo ben riuscita l’integrazione tra gli strumenti acustici e le tessiture elettroniche, realizzate con l’ausilio abbondante del sampling e di un “vecchio” Macintosh IISI. Nei passaggi più sereni, direi celestiali, ci possono essere similitudini con i tedeschi Between ed in parte nelle fasi più marcatamente di crossover etnico con la Third Ear Band ed Aktuala, però Sinigaglia mantiene il più delle volte la centralità delle composizioni verso la musica contemporanea, intesa nella sua concezione più ampia spaziando da riferimenti dodecafonici fino alle più recenti istanze minimaliste, senza escludere un gusto per l’improvvisazione tutto derivato dalle esperienze jazz. Il contenuto esoterico si evidenzia in una musicalità solenne che si frammenta nelle partiture più ipnotiche e rituali, come nei sample di canti dei monaci tibetani o nella trance vocale di Rossana Maggia.
Ovviamente siamo ben distanti dalla new-age da supermercato, l’approccio di Sinigaglia è rigoroso nella composizione e la sua musica va in profondità per toccare corde interiori che solitamente rimangono fin troppo addormentate... Lodevole infine il digipak, comprendente appunti e dettagli essenziali sulla stesura dei brani.


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Giovanni Carta

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